mercoledì 22 Ottobre 2025

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IL GRUPPO GENERALI E L’AGGIORNAMENTO DEL PIANO STRATEGICO: L’OPINIONE DI VINCENZO CIRASOLA, PRESIDENTE DEL GAGI

Il Gruppo agenti Generali Italia plaude la gestione del group ceo Philippe Donnet e spinge per la sottoscrizione di un documento che garantisca per iscritto “la centralità dell’agenzia”.
 

vincenzo-cirasola-7Vincenzo Cirasola (nella foto), presidente del Gruppo agenti Generali Italia (Gagi), ha espresso il proprio pensiero (in un editoriale indirizzato agli iscritti al gruppo) in merito all’aggiornamento del piano strategico del Gruppo Generali, illustrato qualche giorno fa a Londra dal Leone.

Cirasola si è soffermato su uno dei passaggi del discorso di Donnet («Nulla di tutto ciò sarebbe possibile senza l’impareggiabile orgoglio e passione dei dipendenti di Generali e della nostra rete di agenti e collaboratori nel mondo», ha detto il group ceo). «Sicuramente queste parole ci hanno fatto piacere», ha evidenziato Cirasola, «perché testimoniano che Donnet è un uomo e manager che sta dalla parte degli agenti e che c’è stato all’interno del management un cambio di paradigma rispetto al precedente group ceo (Mario Greco, ndr) che nella stessa occasione nel 2013, davanti alla comunità finanziaria londinese, nel presentare il piano strategico, non elogiò in alcun modo il lavoro e il contributo della rete agenziale al raggiungimento dei risultati, ma anzi contava sui broker e disse che erano allo studio nuove forme di distribuzione dei prodotti assicurativi. Dichiarazione che trovò subito il nostro forte disappunto, espresso in una lettera critica allo stesso Greco».

Il numero uno del Gruppo agenti Generali Italia si è detto «oggi fiducioso» della gestione Donnet, ma ha ricordato che il futuro è tutto da scrivere dal momento che «i manager vanno e gli agenti restano».

Cirasola, rispetto ad alcune iniziative del Gruppo Generali, come per esempio Mobile Hub («attraverso l’uso dello smartphone, noi agenti saremo informati in tempo reale “dei bisogni del proprio cliente e della modalità di gestione da parte della compagnia”») e l’accordo di business digital transformation con Microsoft («nel quale anche noi agenti avremo un ruolo di prim’ordine, visto che essendo noi i “titolari” di fatto di gran parte delle informazioni e dei dati sui clienti, è quasi scontato che la compagnia abbia necessariamente bisogno del nostro contribuito per raccogliere le “nostre relazioni” nei big data, e quindi studiare e segmentare i “nostri” clienti») ha auspicato che gli agenti Generali Italia continuino ad avere un ruolo «attivo e non come un semplice accompagnatore del cliente alle porte del web, per poi restarne all’ingresso, perché il nostro compito è considerato esaurito. Gli attuali top manager ci rassicurano che questo non avverrà mai».

Proprio per ribadire l’importanza degli agenti nell’ambito dell’azienda, Cirasola ha sottolineato quanto sia fondamentale   «garantire per iscritto (e non solo a parole) la “centralità dell’agenzia”, che deve valere sempre, sia nel caso che sia il cliente a contattare la compagnia via web (modalità pull), sia quando è la compagnia a contattare il cliente (modalità push)». Il Gruppo agenti Generali Italia, unitamente agli altri gruppi agenti della compagnia, sta portando avanti la proposta di «sottoscrivere congiuntamente all’impresa un documento formale».

«Fino a quando non avremo sottoscritto il documento», ha affermato Cirasola,  «raccomando ai colleghi la massima cautela, perché non vorrei che, in una visione metaforica più drastica, noi agenti venissimo concepiti come i fornitori di uranio per la creazione della “bomba atomica” che deciderà poi la compagnia quando rilasciare o meno».

Fabio Sgroi

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