Raggiunto un accordo con le organizzazioni sindacali per favorire il cosiddetto “lavoro agile” che riguarda i dipendenti.
Dopo l’accordo sul welfare 2017, sottoscritto lo scorso 24 ottobre, il gruppo Cattolica e le organizzazioni sindacali hanno firmato un’intesa per favorire il cosiddetto “lavoro agile”, grazie al quale i dipendenti potranno cominciare a lavorare da casa o al di fuori dei tradizionali spazi aziendali. È quanto reso noto dallo stesso gruppo veronese attraverso una nota.
Fino a marzo, in via sperimentale, saranno circa un’ottantina i collaboratori coinvolti, che avranno la possibilità di svolgere un giorno alla settimana le attività professionali dalle loro abitazioni o da altro luogo, utilizzando gli strumenti tecnologici forniti dalla società.
Lo smart working dalla prossima primavera verrà progressivamente esteso all’intero Gruppo, una volta verificati anche i risultati in termini di efficienza produttiva, con l’obiettivo di incentivare la “cultura della sostenibilità”. Per ogni dipendente che sceglierà questo modello organizzativo l’orario rimarrà invariato, secondo il contratto nazionale delle assicurazioni. Le persone potranno decidere autonomamente come distribuire, nell’arco della giornata, la propria attività professionale, conciliando vita lavorativa e privata.
«Con questo accordo», ha commentato l’amministratore delegato Alberto Minali, «continua l’opera di costruzione di un rapporto aperto e trasparente con le rappresentanze sindacali, orientato ad assicurare il benessere dei nostri dipendenti, a migliorare la produttività e a garantire condizioni di lavoro che si armonizzino con la vita delle persone e delle loro famiglie. Welfare aziendale 2017 e smart working rappresentano le prime tappe fondamentali di un progetto finalizzato a offrire ai nostri colleghi un ambiente lavorativo che sia un esempio di eccellenza sul mercato». (fs)
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