Dario Mannocci, presidente del Gruppo Aziendale Agenti Rsa, racconta a tuttointermediari.it quale è lo stato d’animo della rappresentanza agenziale dopo l’acquisizione delle branch italiane di Rsa da parte di Itas.
Una nuova proprietà e nuovi obiettivi da centrare. Per il Gruppo aziendale agenti Rsa (circa 220 agenzie iscritte, quasi tutte plurimandatarie, e circa 300 agenti aderenti) sono mesi frenetici in attesa di capire come muoversi. La cessione delle branch italiane di Rsa a Itas ha cambiato le carte in tavola e adesso, per la rappresentanza agenziale presieduta da Dario Mannocci, nella foto a lato, (che è stato confermato nel corso dell’ultimo congresso che si è svolto ad Assisi) si aprono nuovi scenari. In questa intervista al presidente Mannocci, tuttointermediari.it ha voluto testare lo stato d’animo del gruppo ed ecco che cosa è emerso.
Domanda. Sono passati quasi due mesi dall’annuncio ufficiale dell’acquisizione delle branch italiane di Rsa da parte di Itas. Il Gaarsa come sta vivendo questa fase?
Risposta. In realtà eravamo preparati perché sapevamo da tempo della vendita delle branch italiane di Rsa. Era solo una questione di tempo. Ci hanno accostato a varie soluzioni di vendita, alla fine l’ha spuntata Itas e questo inizialmente ci ha un po’ sorpreso perché è una compagnia con un dna “monomandatario”, mentre la nostra è una rete costituita da broker e da agenti plurimandatari. Dalle prime dichiarazioni dei vertici della mutua trentina e dall’approccio iniziale ci sembra che l’operazione sia stata fatta proprio per entrare in questo mondo e per creare una newco.
D. Quale stato d’animo prevale? Preoccupazione o comunque tranquillità?
R. Da una parte c’è ovviamente un po’ di preoccupazione tipica di chi si trova davanti a qualcosa di nuovo. Dall’altra siamo coscienti che comunque la situazione in cui ci troviamo è positiva. Se in questa fase di mercato c’è stato chi ha speso dei soldi per acquistare una compagnia e la sua rete di intermediari allora credo che lo abbia fatto con uno spirito costruttivo.
D. Il processo di integrazione sarà piuttosto lungo e si protrarrà presumibilmente per tutto il 2015. Quali garanzie avete chiesto a Rsa?
R. Credo che nei prossimi mesi ben poco cambierà rispetto alla situazione attuale. Cosa abbiamo chiesto alla nostra attuale mandante? Di gestire questo anno che ci separa dalla migrazione non come un periodo di sola transizione, ma che sia un anno comunque operativo. Visto il momento che sta attraversando il mercato assicurativo non possiamo permetterci di sprecare 12 mesi. Vorremmo continuare a operare a pieno regime, a 360 gradi, in tutto e per tutto. Per quanto riguarda la nostra nuova proprietà, abbiamo avuto modo di incontrare i vertici e con loro stiamo definendo alcune basi dalle quali partire. È chiaro che ci sono alcuni aspetti che vanno affrontati; penso per esempio ai prodotti, al programma informatico e a tutta una serie di tematiche che riguardano la rete.
D. Itas è una compagnia che punta molto sul canale agenziale. Quanto è positiva per voi questa politica?
R. È sicuramente positivo sapere che la nuova proprietà punta molto sugli agenti. Oggi può sembrare una politica in controtendenza rispetto a quello che avviene sul mercato. La mia opinione, come ho avuto modo di sottolineare nella mia relazione letta all’ultimo congresso del Gaarsa ad Assisi, è che probabilmente assisteremo nei prossimi 4-5 anni a una sostanziale contrazione del numero delle agenzie, ma non a una loro scomparsa. Cambierà la tipologia di agenzia e il profilo di un agente. Non è un qualcosa che vogliono le compagnie, ma sono le dinamiche del mercato. Chiuderanno quelle agenzie che non avranno più i requisiti minimi strutturali per poter resistere ed essere efficienti. A mio giudizio l’agenzia del futuro dovrà avere determinate caratteristiche, dovrà essere più strutturata e organizzata sul territorio, possedere strumenti e basarsi su modelli di sviluppo tipici di chi deve intermediare nel senso letterale del termine. In questo senso, credo che Itas possa essere un partner sicuramente importante.
D. Quale messaggio si sente di dare a quelli che saranno i vostri “cugini”, cioè agli agenti Itas?
R. Abbiamo già avuto modo di incontrarci. Quello che posso dire è che sicuramente da parte nostra c’è tutta la disponibilità a compiere questo passaggio, mettendo a disposizione tutte le nostre conoscenze legate al mondo pluri. Conoscenze che possono essere utili anche allo sviluppo e alla relazione stessa fra i gruppi agenti.
D. Torniamo alle vicende più strettamente legate a Rsa. In che stato si trovano, in questo momento, le agenzie?
R. La situazione dei punti vendita Rsa non si discosta dalla media del mercato: ci sono agenzie che godono di ottima salute, altre che si trovano in situazioni di estrema sofferenza. Ciò dipende da vari fattori, come per esempio dalla tipologia di agenzia e dal territorio in cui opera. Il Gaarsa non ha in essere un accordo quadro diciamo così generale. Ha sottoscritto una serie di accordi integrativi che racchiude il compenso sinistri, i rappel particolari, l’informatica e altro. Tutto è stato affrontato per tema. Devo dire che, in questa fase congiunturale difficile, la compagnia è molto più disponibile rispetto al passato, consentendoci un pò più di flessibilità e lanciando nuove iniziative commerciali tese a incrementare la produzione.
D. Uno dei punti della mozione elaborata nell’ultimo congresso di Assisi (nella foto a destra, un momento dell’evento) ha riguardato la titolarità, in capo agli agenti, del trattamento dei dati personali relativi ai clienti. Può entrare nel dettaglio?
R. Si tratta di un aspetto che interessa non solo noi come agenti Rsa, ma di fatto anche l’intera categoria degli agenti. Il Gaarsa sta raggiungendo un accordo con Sia riguardo a un gestionale interno, che ogni agenzia acquisterà in base alle proprie esigenze e che di fatto verrà sviluppato nei primi mesi del 2015. È un gestionale di agenzia che ci permetterà, appunto, di continuare ad accedere ai dati di clienti che già in passato raccoglievamo in qualità di titolari.
D. Quali sono gli obiettivi più immediati del Gaarsa? Come si muoverà nei prossimi mesi?
R. Il gruppo si muoverà su due binari. Il primo, interno, riguarda la conclusione di tutte quelle iniziative che abbiamo lanciato recentemente, relative al miglioramento normativo di alcuni prodotti legati ai rami elementari e alla migrazione sul nuovo sistema informatico che avverrà dalla primavera del 2015. L’altro binario riguarda lo sviluppo dei rapporti con la nuova proprietà, anche per comprendere in quale panorama andrà a inserirsi il nuovo soggetto nato dall’integrazione.
Fabio Sgroi
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