Dopo la protesta clamorosa di oggi, con 562 agenzie che sono rimaste chiuse (adesioni al 92%) i vertici del Gruppo agenti Generali Italia incontreranno il prossimo 21 novembre quelli della compagnia.
Dopo lo sciopero di oggi indetto dagli agenti di Generali Italia iscritti al Gruppo Agenti Generali Italia (Ga-Gi), al quale ha aderito il 92% degli associati (oltre 1.200 agenti operanti su 562 agenzie e relative sedi secondarie e subagenzie, sparse in tutta Italia, dalla Sicilia al Trentino), si guarda al futuro e a cosa potrebbe accadere nei prossimi giorni.
Il riferimento è al rapporto fra gli agenti storici del Leone e la stessa compagnia, alla quale non è piaciuta per niente l’iniziativa di protesta della rappresentanza agenziale.
«Le motivazioni dello sciopero di oggi», ha precisato il Ga-Gi in una nota, «non riguardano gli interessi economici degli agenti, ma vanno ricercate principalmente nella volontà di tutelare i clienti dalle disfunzioni informatiche che, con l’evento della digitalizzazione, sempre più attanagliano la quotidiana attività delle agenzie e che ormai non sono più sostenibili in un contesto di buon funzionamento del “sistema assicurativo” con riguardo agli interessi degli assicurati stessi e dei terzi aventi diritto».
Questa “proclamazione di sciopero”, «fortemente richiesta dalla base», ha rappresentato la risposta «più efficace e “rumorosa” nei confronti della compagnia, generata, oltre che dai disservizi informatici, anche da tutta una serie di problematiche, assuntive e liquidative. Problemi già ben evidenziati durante l’ultimo congresso di Lisbona, al quale vanno ad aggiungersi alcune discrepanze sorte relativamente al nuovo “mandato unico”, che dovrebbe entrare in vigore, per chi vi aderirà, a giugno 2020, per il quale le relazioni industriali con la compagnia dovrebbero svolgersi in un clima di fiducia reciproca e rispetto del Ga-Gi che ultimamente è venuto a mancare».
La «forte» adesione, «nonostante il fallito tentativo da parte della compagnia di far desistere gli agenti, tramite l’invio individuale a tutti iscritti al Ga-Gi di una dura lettera monitoria, che però ha avuto l’effetto contrario, è una conferma che le motivazioni sono reali e sentite da tutti».
Il Ga-Gi ha anche sottolineato come la chiusura delle agenzie e subagenzie sia avvenuta «nel rispetto di tutte le procedure prevista dalla legge, con quindi relativa comunicazione alla compagnia, al Ministero, alle Authority e alle singole Prefetture».
E ora? Il Ga-Gi ha fatto sapere che nella giornata di giovedì 21 novembre, a Milano, è previsto un incontro ufficiale fra i rappresentati di vertice del Ga-Gi e quelli della compagnia.
Fabio Sgroi
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