Prevede una serie di iniziative che «influenzeranno la futura trasformazione del mercato assicurativo e riassicurativo mondiale».
I Lloyd’s hanno annunciato una nuova strategia che prevede una serie di iniziative che, si legge in una nota, «influenzeranno la futura trasformazione del mercato assicurativo e riassicurativo mondiale». Le soluzioni proposte mirano a «garantire ai clienti del mercato una maggiore qualità della protezione dai rischi» e prevedono nuove modalità per «semplificare l’accesso al mercato assicurativo globale oltre a ridurre i costi di gestione degli affari da Lloyd’s».
Questa nuova strategia, che è stata presentata qualche giorno fa, segna l’inizio della prossima fase di consultazione di ampio respiro e di un piano di sviluppo che coinvolge l’ecosistema dei Lloyd’s che include i partecipanti del mercato, i clienti e altri stakeholder. Si inizierà con la creazione e la distribuzione di prototipi e di soluzioni complete a partire da ottobre 2019, con una parte operativa già all’inizio del 2020.
Nel documento The Future at Lloyd’s sono state illustrate sei nuove idee: una piattaforma per i rischi complessi (che nei piani del mercato dovrebbe rendere più semplice il dialogo e consentire il posizionamento digitale «efficiente» dei rischi più difficili da coprire), Lloyd’s Risk Exchange (attraverso il quale i rischi meno complessi potranno essere decifrati in pochi minuti e a costi molto inferiori rispetto a quelli di oggi), capitale flessibile (per consentire l’accesso a una serie di rischi diversi dalla piattaforma dei Lloyd’s), una soluzione “Syndicate-in-a-Box” (con l’obiettivo di offrire agli innovatori un’occasione semplificata di portare nuovi prodotti e affari nel mercato), un servizio sinistri di nuova generazione (per migliorare l’esperienza del cliente e aumentare la fiducia nel mercato, velocizzando i pagamenti dei sinistri) e un ecosistema di servizi (per aiutare tutti i partecipanti del mercato a sviluppare nuovi affari e a mettere a disposizione dei propri clienti servizi di alto livello).
Fabio Sgroi
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