giovedì 30 Ottobre 2025

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IL CONTENZIOSO RC AUTO E NATANTI NEL 2019

Secondo i dati preliminari resi noti dall’Ivass, la distribuzione territoriale in Italia delle cause non è omogenea e ha una forte concentrazione nelle aree metropolitane di Napoli e Roma, in cui si riscontra il 37% del numero di cause pendenti e il 25% dell’importo a riserva.

 

Il contenzioso assicurativo riferito al settore Rc auto e natanti? Continua a essere elevato. A evidenziarlo è l’Ivass, sulla base dei dati preliminari pervenuti relativi all’esercizio 2019 da un campione di 30 imprese di assicurazione nazionali e di rappresentanze in Italia di imprese extra See, comprese le prime tre del mercato, rappresentativo dell’80% del mercato, su un totale di 44 imprese operanti nel ramo Rc auto e natanti (i dati escludono il contenzioso derivante da attività antifrode).

Secondo i dati resi noti dall’istituto di vigilanza, la distribuzione territoriale in Italia delle cause non è omogenea e ha una forte concentrazione nelle aree metropolitane di Napoli e Roma, in cui si riscontra il 37% del numero di cause pendenti e il 25% dell’importo a riserva.

A Napoli, in particolare, l’incidenza del numero di cause pendenti a riserva sui sinistri a riserva complessiva si attesta al 46%, contro una media nazionale del 21%. Nelle stesse aree, la velocità di liquidazione dei sinistri è inferiore alla media nazionale (69% in termini di numero), con valori del 51% a Napoli e 67% a Roma.

Il numero delle cause civili e penali pendenti a fine 2019 è pari a 183.953 (196.189 a inizio 2019), con un decremento del 6,2%, dovuto al calo delle cause civili di I grado. La riduzione del contenzioso è pari al 5,5% a Napoli e al 7,5% a Roma.

Le cause civili di I grado gestite (pari alle cause pendenti a inizio 2019 più le cause promosse durante l’anno) sono 269.570, di cui 84.542 promosse nell’anno. Le corrispondenti cause chiuse sono 95.985, il 36% di quelle gestite. Il riservato medio è di 23.000 euro, più del doppio del pagato medio.

A fine 2019, l’importo a riserva è pari: per le cause civili di I grado a 3,9 miliardi di euro, di cui 3,2 miliardi per cause con danni a persona e il 49% riferito a sinistri con anno di accadimento più remoto di cinque anni; per le cause civili di II e III grado a 356 milioni (di cui 314 per cause pendenti con danni a persona), il 95% relativo a sinistri ultra-quinquennali; per le cause penali a 197 milioni.

Le prime quattro imprese per numero di cause civili di I grado hanno gestito 175.877 cause, di cui l’88% presso i giudici di pace. Per queste imprese, le cause pendenti sono diminuite in numero dell’8,4% e in importo dell’8,9%, con un riservato medio di 23.000 euro. L’importo a riserva per le cause pendenti è pari a 2,5 miliardi, il 50% riferito a cause per sinistri ultraquinquennali.

Questa incidenza raggiunge il 95% per le cause di II e III grado. Sulle cause civili di I grado si rileva che: sono state promosse 14.339 nuove cause relative a sinistri avvenuti nel 2016 o anni precedenti; sono stati pagati acconti sul 17% delle cause pendenti in numero e sul 28% in importo, in flessione rispetto al 2018; la velocità di eliminazione del contenzioso, misurata dalla quota del numero di sinistri in causa chiusi nell’anno sul totale delle cause gestite, è pari al 37%.

Le imprese del campione hanno completato con transazione il 48% del numero di cause chiuse nel 2019, con soccombenza dell’impresa il 23%, con rinuncia agli atti di giudizio il 14,7% e con sentenza favorevole alla compagnia il 14,7%.

La riserva complessiva comprende importi per cause chiuse con transazione o soccombenza delle compagnie ancora da pagare a fine anno per 168 milioni di euro, evidenziando ritardi nella esecuzione dei pagamenti. (fs)

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