sabato 06 Settembre 2025

Il mondo dell’intermediazione assicurativa in primo piano

IL CESIA E I SEMINARI DI STUDIO E DI CONFRONTO. MICHAUD: «ECCO LE CONSIDERAZIONI FINALI. E IN FUTURO…»

Tre i temi dibattuti in un anno di lavoro del Centro studi intermediazione assicurativa: adeguatezza, infedeltà dei collaboratori e collaborazione fra intermediari. Il coordinatore del centro studi fa il punto.
 

Sono stati tre i principali temi di cui si è occupato il Cesia (Centro studi intermediazione assicurativa) nel suo primo anno di vita: adeguatezza, infedeltà dei collaboratori e collaborazioni fra gli intermediari. In tutto sono stati cinque i seminari di studio per l’approfondimento di queste tematiche.

«Si tratta di tre temi che sono stati prescelti dai rappresentanti degli intermediari assicurativi e su cui abbiamo creato un confronto e una discussione», ha spiegato Massimo Michaud (nella foto a lato), coordinatore del Cesia, in occasione della presentazione del primo rapporto annuale del centro studi di qualche settimana fa a Roma. Anche perché gli interrogativi sono tanti e, ha sottolineato Michaud, «si va sempre di più verso norme ulteriormente restrittive e più cogenti. Ed è sempre più difficile essere più efficaci nel nostro mestiere e prendersi cura del nostro cliente se molto tempo deve essere dedicato ad aspetti di natura formale». Ma tant’è. «Dalle discussioni nei vari seminari sono emersi due esigenze e una opportunità», ha sottolineato Michaud. «Intanto la necessità profonda di uno scambio, di una collaborazione più attiva all’interno della filiera distributiva, in particolare tra imprese di assicurazioni e intermediari; e poi la possibilità degli intermediari di potersi adeguare alla normativa in modo efficiente. Ne nasce la richiesta di metodi nuovi (Mog, modello di gestione e di organizzazione), di automazione di alcuni compiti e di redazione di codici di autoregolamentazione che possano essere riconosciuti dai soggetti che controllano e vigilano sul settore assicurativo. In altre parole occorre che la nostra professione incominci a darsi delle regole e poi discutere di questa autoregolamentazione con le autorità in modo da essere propositivi. Non si tratta di mettere in discussione le norme, ma di vedere concretamente come queste possano essere applicate in maniera efficace. E attraverso questo, integrare i modelli organizzativi».

E poi una opportunità, che molti vedono nella Idd, la nuova direttiva europea sulla distribuzione: «è quella secondo cui l’intermediario professionale possa far valere meglio di altri la propria professionalità», ha affermato Michaud. «Il fatto che sia uno specialista del mondo assicurativo a condizione che le regole che presiedono al controllo e alla verifica dei vari canali di distribuzione siano le stesse per tutti». (Nella foto sotto, uno dei seminari del Cesia svoltosi nel corso del 2016)

In conclusione sono state formulate tre principali considerazioni: «L’evoluzione della professione di intermediario verso una maggiore tutela dei clienti e una consulenza accresciuta nei loro confronti è un’opportunità, che potrebbe essere messa in ombra, però, dall’introduzione di norme inadatte all’operatività che finirebbero per limitare quello che vogliono favorire. Queste potrebbero, anche, aprire spazi a nuove sanzioni che, già oggi, sembrano spesso sproporzionate rispetto alla resa economica dell’attività delle strutture di distribuzione assicurativa; sarà centrale rafforzare la collaborazione tra tutte le parti in causa (autorità, intermediari e loro rappresentanze, imprese di assicurazione) per stabilire insieme le prassi di mercato e gli strumenti per operare, in una logica di auto-regolamentazione e di adesione a un preciso codice di comportamento; l’evoluzione del mercato non può e non deve essere frenata».

IL CESIA E I PROSSIMI PASSI – Quali saranno i prossimi passi del Cesia? «Dopo un anno di confronto, di scambio e di approfondimento dei temi, adesso ci aspetta un futuro dedicato all’approfondimento delle modalità operative», ha tenuto a precisare Michaud. «Il Cesia, infatti, si impegnerà a raccogliere esempi di modalità operative da mettere a disposizione, perseguendo la logica dell’approfondimento e della conoscenza».

Le esperienze non mancano, dal momento che, come ha puntualizzato Michaud, «ai seminari hanno partecipato esponenti di Acb, Aiba, Anapa Rete ImpresAgenzia e Sna, esperti del settore assicurativo, esponenti dell’Ania e anche personalità che ci hanno aiutato nella comparazione con ciò che succede al di là dei nostri confini nazionali».

Fabio Sgroi

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