mercoledì 10 Settembre 2025

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IL CAPITOLO INTESA SANPAOLO-GENERALI: GAAT PER NIENTE SORPRESO. SALVI: «SIAMO VACCINATI. ADESSO IL LEONE MIGLIORI I PROCESSI INTERNI E L’OFFERTA NEI DANNI»

Il presidente del Gruppo agenti di assicurazione Toro commenta quanto avvenuto nelle scorse settimane. E non perde occasione per difendere la peculiarità degli agenti Toro («Siamo diversi da quelli Assitalia o Generali “vecchia rete” e la compagnia deve tenerne conto»), anche lanciando una frecciatina a Vincenzo Cirasola, in merito alla difesa del marchio…

 

Roberto Salvi«Siamo vaccinati alle trasformazioni e non ci hanno affatto sorpreso le notizie relative alla possibile acquisizione di Generali. Non deve sorprendere la rinuncia: sono operazioni complesse dagli esiti sempre incerti. Cerchiamo di guardare a questi fatti con opportuno distacco e lucidità». Così Roberto Salvi (nella foto a lato), presidente del Gruppo agenti di assicurazione Toro (Gaat) risponde a una precisa domanda posta da tuttointermediari.it all’indomani di una operazione che avrebbe potuto cambiare gli equilibri dell’economia assicurativa-finanziaria italiana  e anche il futuro degli agenti assicurativi del Leone.

E ora? Che cosa dovrebbe fare Generali Italia a livello strategico? «Difficile rispondere a questa domanda, non è il mio mestiere», dice Salvi. «Dal punto di vista di un agente quale io sono vanno molto migliorati i processi di funzionamento interni della compagnia e l’offerta nel mercato danni. La grande attenzione e competitività nel ramo vita non ha pari nei rami danni. La compagnia dovrebbe tenere in maggior conto nel disegnare le proprie strategie la diversità degli agenti Generali che sono il frutto di fusione di imprese diversissime tra loro e con modelli distributivi agli antipodi». Insomma Salvi batte sempre lo stesso tasto: la diversità. E questo nonostante il processo di integrazione sia stato concluso. «Un agente Toro è, salvo eccezioni, completamente diverso da un agente Assitalia o Generali “vecchia rete”», afferma convinto. «Noi Toro siamo abituati a maggiori ed ampie autonomie, conquistate con forti battaglie sindacali, e non siamo abituati a imposizioni da parasubordinati. Tutto questo va tenuto nel dovuto conto per meglio valorizzare l’importante patrimonio della compagnia costituito dai propri agenti senza tentare di voler omologare tutti. Non tenerne conto significa per l’azienda crescere meno di quanto si potrebbe e in modo poco armonioso perdendo opportunità e, come purtroppo sta accadendo, anche più di qualche valido agente».

Poi torna sull’operazione (per il momento archiviata?) Intesa Sanpaolo-Generali, anche con una frecciatina nei confronti di Vincenzo Cirasola, presidente del Gruppo agenti Generali Italia e presidente di Anapa Rete ImpresAgenzia, quando si parla di difesa del marchio (sotto, quello storico della Toro).

Toro Assicurazioni«Da tre lustri sono presidente del Gaat e ho guidato gli iscritti tra tanti cambiamenti: da Fiat a De Agostini, da Toro ad Alleanza Toro (fusione con Alleanza), per arrivare in Generali, passando per ovvi continui radicali cambiamenti di management e conseguenti strategie», dice Salvi. «Abbiamo quindi negli anni costruito nostri progetti come la Gaat Service, nostri modelli distributivi, basandoci sulle esigenze del mercato e non delle compagnie di cui siamo mandatari».

E sulla rinuncia di Intesa Sanpaolo commenta: «sorprendono le reazioni che questa notizia ha scatenato. Mi spiego meglio. Leggere per esempio che tale Massimo Arrighi partner di ATKarney (ed ex amministratore delegato di Banca Fideuram, Rasbank, Allianz Subalpina e direttore generale di Ras assicurazioni e Alpitour, ndr)  dichiari che “quando si ha a che fare con reti di consulenti finanziari, ovvero con liberi professionisti, è difficile immaginare grandi integrazioni perché è complesso integrare brand consolidati. La soluzione migliore è l’affiancamento, proprio come è stato nel caso di Sanpaolo Invest. Passato sotto Fideuram continua a esistere ed è ben riconoscibile. In queste operazioni, le sinergie vanno cercate negli staff e nelle operation perché brand e persone hanno valore” ci ha fatto pensare a dove fossero questi esperti di strategie industriali quando Generali stessa ha cancellato il prestigioso e consolidatissimo brand Toro. Nello stesso articolo viene evidenziata la preoccupazione di Cirasola, presidente di un sindacato agenti, rispetto al fatto che le grandi aggregazioni possono compromettere brand consolidati e professionalità che non si raggiungono dall’oggi al domani. Non per sterile polemica», continua Salvi, «ma è doveroso da parte mia ricordare che il sindacato presieduto da Cirasola quando è stato cancellato il marchio Toro da parte di Generali non si è adoperato in grandi azioni (per onestà nemmeno Sna ha fatto nulla in questa occasione). Ecco, questo ha fatto riflettere molto gli aderenti al Gaat confermando quanto sia più giusto pensare a fare polizze cercando fornitori sul libero mercato piuttosto che correre dietro alle normali vicissitudini delle compagnie».

Quali erano i rischi per la rete agenziale? E quali eventualmente le opportunità scaturite dall’operazione Intesa Sanpaolo- Generali? «Non si conosce in modo preciso l’eventuale piano di Intesa; è facile però pensare che ci fossero elementi di difficoltà e di rischio legati all’ennesimo cambiamento da affrontare», conclude Salvi.

Fabio Sgroi

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