Marco Concordati, partner insurance di EY: «In un settore assicurativo in cui l’età media degli agenti si alza», questa nuova tecnologia «emerge come una opportunità di rinnovamento e attrattività per le nuove generazioni».

Le nuove tecnologie possono ridare lustro alla professione di agente assicurativo? Possono attrarre i giovani? La risposta è sì, secondo Marco Concordati, partner insurance della società di consulenza EY.
Commentando una recente ricerca di Italian Insurtech Association, in collaborazione con EY, Concordati ha affermato che «in un settore assicurativo in cui l’età media degli agenti si alza, l’intelligenza artificiale generativa emerge come una opportunità di rinnovamento e attrattività per le nuove generazioni».
Sì, proprio così. Che sia una delle soluzioni per contrastare una professione sempre più in crisi in termini di nuovi iscritti? «Nonostante le resistenze culturali e tecnologiche, l’88% dei professionisti del settore prevede un impatto rivoluzionario o significativo dell’IA generativa, in particolare nel supporto ai clienti, trasformando così gli intermediari in veri e propri co-piloti digitali. Queste tecnologie non solo alleggeriscono il carico amministrativo», ha osservato Concordati, «ma forniscono anche suggerimenti e insight preziosi, migliorando l’efficienza e la personalizzazione del servizio. La nostra ricerca ha evidenziato che l’adozione dell’IA generativa è ancora agli albori, ma ha il potenziale per rivoluzionare il modo in cui i giovani si approcciano e svolgono il mestiere di agente assicurativo, rendendolo più accessibile e in linea con le loro competenze digitali». (fs)
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