L’amministratore delegato e group ceo di Unipol Gruppo Finanziario sottolinea come i progetti di medio periodo dell’azienda tengano conto dell’attuale perimetro di gruppo. “Preferiamo basarci su quello che oggi conosciamo…”.
Nessuna inversione di rotta o voli pindarici da parte di Ugf. «La nostra politica dei dividendi non si discosterà molto da quella degli anni scorsi», ha fatto sapere Carlo Cimbri (nella foto), amministratore delegato e group ceo di Unipol Gruppo Finanziario e presidente di UnipolSai. Il piano industriale 2016-2018 prevede dividendi complessivi per 400 milioni di euro per Unipol e per 1 miliardo di euro per UnipolSai. «Alla fine del piano 2012-2015 abbiamo restituito al mercato quanto ci aveva dato per realizzare il progetto precedente che, vorrei ricordarlo, a tanti opinionisti era sembrato velleitario…», ha detto Cimbri in sede di presentazione del nuovo piano.
I nuovi target fissati da Ugf e da UnipolSai si basano sul perimetro attuale del gruppo: «per tradizione approcciamo la pianificazione di medio periodo con uno spirito pragmatico e quindi stiamo su quello che conosciamo oggi», ha specificato il numero uno dell’azienda bolognese. Un piano industriale che tiene conto «di un contesto che è totalmente diverso rispetto al triennio scorso», che è «in continuità, concreto, solido, molto orientato a salvaguardare la massima redditività possibile date le condizioni del mercato e a costruire condizioni per una redditività sostenibile anche nel futuro. Dividendi? Cercheremo di fare meglio…», ha sottolineato Cimbri.
Ugf si è prefissato di raggiungere a fine piano (2018) utili netti complessivi compresi tra 1,5 e 1,7 miliardi di euro (1,4-1,6 miliardi di euro è invece il dato stimato per UnipolSai). Per quanto riguarda il dato su Solvency 2, Unipol stima a fine piano di raggiungere un range di 120-160% (150-200% per UnipolSai).
Fabio Sgroi
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