Secondo i dati dell’Aiba, la percentuale di mercato della categoria, riferita alla raccolta premi delle compagnie italiane ed estere, è stimata al 10,6% (11,5% nel 2016).
Il settore del brokeraggio assicurativo nel 2017? È stato un anno caratterizzato da numerose operazioni di fusione e concentrazione, che hanno portato a una riduzione degli operatori attivi. L’Aiba (Associazione italiana brokers di assicurazioni e riassicurazioni) ha fatto il punto ieri nel corso della sua assemblea annuale che si è tenuta a Milano presso l’Hotel Gallia (nella foto sopra).
L’associazione presieduta da Luca Franzi ha reso noti anche i numeri del settore. Al 31 dicembre 2017 le società iscritte al Rui risultavano essere diminuite del 3,7% per un totale di 1.634 aziende di brokeraggio (escluse le ditte individuali). In calo del 3,9% anche le persone fisiche (3.854), per un totale degli iscritti al Rui pari a 5.488.
Tenuto conto dei soggetti non operativi e delle persone fisiche con incarichi in società di brokeraggio, l’Aiba stima 2.359 aziende attive sul mercato italiano, nelle varie forme consentite dalle norme civilistiche e commerciali (nell’arco degli ultimi dieci anni si rileva tuttavia una forte crescita numerica sia delle società, +73,8%, sia delle persone fisiche, +33,2%).
La percentuale di mercato della categoria, riferita alla raccolta premi delle compagnie italiane ed estere, è stimata al 10,6% (11,5% nel 2016). Nei soli rami danni il volume dei premi gestiti dai broker è stato di circa 13,4 miliardi di euro, per una quota di mercato intermediata dalla categoria, riferita alla raccolta premi delle imprese italiane ed estere pari al 36,3%. L’Aiba, tuttavia, sottolinea l’impossibilità di confronto con i dati di altre istituzioni che non tengono conto della produzione effettuata dai broker tramite le agenzie.
Fabio Sgroi
© RIPRODUZIONE RISERVATA