La relazione del collegio sindacale evidenzia l’andamento negativo degli iscritti paganti, ma anche una buona solidità finanziaria. E le premesse per il 2014 sono rosee…
L’andamento negativo degli iscritti paganti nel triennio 2011 – 2013 è stato compensato finanziariamente dagli avanzi di gestione 2012 – 2013. Riportando il sindacato a una solidità finanziaria. È questo, in sostanza, il resoconto del collegio sindacale dello Sna presentato dal presidente Antonio Nacci (nella foto) e dai componenti Gennarino Cafagna e Sergio Risolo all’ultimo congresso del sindacato che si è tenuto la settimana scorsa a Ferno (Varese).
La relazione finanziaria dell’organo che «controlla l’amministrazione del sindacato, vigila sull’osservanza delle leggi e dello statuto, accerta la regolare tenuta della contabilità, la corrispondenza del bilancio alle risultanze dei libri sociali e delle scritture contabili», evidenzia un ulteriore avanzo di amministrazione pari a 34.329,15 euro che ha elevato a 596.304,27 euro la disponibilità economica del sindacato al 31 dicembre 2013, «pur in presenza di una ulteriore riduzione degli iscritti di 646 unità (6.219 alla fine del 2013 contro i 6.865 del 2012 e i 7.282 del 2011, ndr)».
La relazione parte dall’esercizio economico 2011, «ancora di competenza dell’esecutivo nazionale cessato il 14 gennaio 2012» (gestione Giovanni Metti), chiuso con un disavanzo di gestione di 130.177,85 euro e che «ha riportato a 510.354,82 euro la disponibilità totale del sindacato al 31 dicembre 2011». L’esercizio 2012 (primo anno della gestione Claudio Demozzi) ha fatto registrare un avanzo di amministrazione pari a 51.620,30 euro elevando a 561.975,12 euro la disponibilità del sindacato al 31 dicembre 2012, «pur in presenza di una contrazione degli iscritti di 417 unità», sottolinea la relazione del collegio sindacale.
Quello del calo degli iscritti è un aspetto di cui spesso si fa riferimento nel documento. L’attività organizzativa e politica dello Sna ascrivibile al primo mandato Demozzi «è stata particolarmente intensa», si legge nel documento, ma «non ha prodotto, come si era sperato, un incremento delle iscrizioni al sindacato i cui fattori negativi sono da ricercarsi nelle situazioni esterne al nostro sindacato e non nella mancata assistenza ai singoli colleghi quale funzione propria del sindacato». C’è anche un riferimento ad Anapa. «La nascita di una ulteriore organizzazione sindacale consolidatasi nell’ultimo periodo non ha certo giovato al numero dei nostri iscritti». Il collegio sindacale si dice però fiducioso per il futuro: «Nel medio lungo periodo siamo certi che l’attività politica sindacale messa in atto dai responsabili nazionali e locali del nostro sindacato riuscirà a recuperare quell’ampio consenso che negli ultimi tempi è venuta a mancare».
Ma torniamo all’attività dello Sna. Quanto è costato organizzare i convegni in tutta Italia sulle collaborazioni tra intermediari, il giro d’Italia per la formazione dei quadri sindacali, i corsi di formazione sull’intero territorio nazionale, convegni nazionali, regionali e provinciali su temi specifici dei territori interessati, e le occasioni di rapporto con gli enti istituzionali?
«Queste attività, nel solo anno 2013, sono costate al sindacato circa 132,887,67 euro», informa il collegio sindacale, «ottenendo un notevole risparmio sullo svolgimento delle medesime attività svolte nei singoli anni precedenti, utilizzando direttamente dei benefici finanziari derivanti dall’attività di sponsorizzazione dei partner collaterali al sindacato, per il tramite della società di servizi Snas srl». Dunque sono stati gli sponsor a dare una forte spinta economica al sindacato.
La situazione patrimoniale, invece, ha visto un decremento: negli ultimi tre anni è passata da 1.479.292 euro del 2011 a 1.515.262 euro del 2012, fino a 1.511.362 euro del 2013. «Nonostante questo poco confortevole dato», ha sottolineato il collegio sindacale, «possiamo anticipare che l’esercizio finanziario 2014 dovrebbe tornare a far registrare un lieve avanzo di gestione, di conseguenza anche patrimoniale, per l’oculata gestione amministrativa dell’esecutivo nazionale in carica fino al 30 giugno 2014, considerati i dati contabili in nostro possesso a tale data».
Infine, il collegio sindacale è intervenuto anche in merito alle contestazioni che gli sono state rivolte «per insussistenti comportamenti di errate interpretazioni statutarie, che invece sono state tutte quante avallate e giustificate da autorevoli giudizi tecnico – legali ribadendo che tali contestazioni hanno minato la credibilità dell’organo istituzionale in carica, che si è riverberata sull’intera attività del sindacato e della sua stessa credibilità verso l’esterno». L’ultima interpretazione statutaria in ordine di tempo è stata la condivisione delle motivazioni politiche che hanno determinato la convocazione «legittimamente statutaria» del congresso di Ferno.
Fabio Sgroi
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