venerdì 24 Ottobre 2025

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GRUPPO UNIPOL: I RISULTATI DEL PRIMO TRIMESTRE 2021

L’utile netto consolidato sale a quota 361 milioni di euro grazie al contributo derivante dal consolidamento pro-quota del risultato di Bper. Raccolta diretta assicurativa a +2% (danni a -3% e vita a +10,7%). Migliora il combined ratio.   

Il Gruppo Unipol ha chiuso il primo trimestre 2021 con un utile netto consolidato pari a 361 milioni di euro, in crescita rispetto al risultato di 134 milioni del corrispondente periodo dell’esercizio precedente. Secondo quanto reso noto dal gruppo di via Stalingrado, sul risultato netto «ha inciso positivamente il contributo pari a 119 milioni di euro, derivante dal consolidamento pro-quota del risultato di Bper, che riflette, tra le altre, le componenti economiche straordinarie connesse al badwill rilevato per l’acquisto delle attività ex Ubi. Il risultato al netto di tale posta risulta pari a 242 milioni».

La raccolta diretta assicurativa, al lordo delle cessioni in riassicurazione, si è attestata a 3,18 miliardi di euro (+2% rispetto a fine marzo 2020).

DANNI – La raccolta diretta nel comparto danni è stata pari a 1.92 miliardi di euro (-3%). La flessione è attribuibile al comparto auto, con premi pari a 932 milioni di euro (-8,8%). I premi non auto sono stati pari a 987 milioni di euro (+3,1%). Nel dettaglio, UnipolSai ha registrato premi danni per 1,60 miliardi di euro (-3,6%). In crescita la raccolta di UniSalute (+7,6%) e di Siat (+8,5%), mentre nel comparto di bancassicurazione, Arca Assicurazioni ha evidenziato un incremento del 9,5%.

Il combined ratio del Gruppo al netto della riassicurazione si è attestato all’89,1% (89,3% lavoro diretto) in miglioramento rispetto al 92% realizzato al 31 marzo 2020 (90% lavoro diretto), con un loss ratio che è risultato pari al 62,3%, contro il 64,7% del primo trimestre 2020, e un expense ratio al 26,9% (27,4% al 31 marzo 2020).

Il risultato ante imposte del settore danni è stato pari a 419 milioni di euro in netta crescita rispetto ai 220 milioni registrati nei primi tre mesi dell’esercizio 2020, «grazie anche al positivo andamento tecnico registrato nel periodo, alla quota parte del risultato di Bper di competenza del settore danni per 59 milioni di euro e alla plusvalenza realizzata dalla vendita di Torre Velasca (71 milioni di euro)».

VITA – Nel comparto vita, la raccolta diretta del gruppo ha registrato un incremento del 10,7%, attestandosi a 1,26 miliardi di euro. La compagnia UnipolSai ha realizzato una raccolta diretta pari a 774 milioni di euro (-6,9%), mentre nel canale di bancassicurazione Arca Vita, unitamente alla controllata Arca Vita International, ha segnato una raccolta diretta pari a 457 milioni di euro (+56,1%). Il risultato ante imposte del settore vita è stato pari a 10 milioni di euro rispetto ai 25 milioni realizzati nei primi tre mesi dell’esercizio 2020.

SETTORE IMMOBILIARE E SETTORE HOLDING E ALTRE ATTIVITÀ – Il protrarsi dell’emergenza Covid-19, ha evidenziato il gruppo Unipol, continua ad avere ripercussioni «particolarmente negative» sul settore alberghiero, penalizzato anche nel primo trimestre di quest’anno dalla chiusura di gran parte delle strutture ricettive. Il risultato ante imposte dei settori immobiliare, holding e altre attività, che comprende anche UnipolReC, è stato positivo per 32 milioni di euro (-55 milioni al 31 marzo 2020). Il settore risente positivamente dell’apporto di 60 milioni di euro derivante dal consolidamento pro-quota di Bper e di un maggior contributo dei proventi da investimenti.

GESTIONE FINANZIARIA E SITUAZIONE PATRIMONIALE – La redditività lorda del portafoglio degli investimenti finanziari assicurativi del gruppo ha ottenuto un rendimento pari al 3,2% degli asset investiti (3,3% al 31 marzo 2020), di cui il 2,7% relativo alla componente di cedole e dividendi.

Il patrimonio netto consolidato è ammontato a 9,95 miliardi di euro (9,52 miliardi al 31 dicembre 2020). Il patrimonio netto di pertinenza del gruppo si è attestato a 7,97 miliardi di euro (7,61 miliardi al 31 dicembre 2020). Per quanto concerne l’indice di solvibilità di gruppo, il rapporto tra fondi propri e capitale richiesto è risultato pari al 210% rispetto al 216% del 31 dicembre 2020. La riduzione osservata «è in gran parte dovuta all’incremento del requisito di capitale di gruppo, a sua volta principalmente attribuibile agli effetti derivanti dall’acquisizione del ramo d’azienda ex-Ubi da parte di Bper». (fs)

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