Tra le principali problematiche rilevate si segnalano quelle inerenti la prescrizione del diritto alla prestazione assicurativa con riguardo alle cosiddette “polizze dormienti”, quelle riconducibili a profili di inadempimento contrattuale, quelle legate alla liquidazione e quelle riferite a contestazioni in materia di privacy per mancata comunicazione dei dati relativi a soggetti beneficiari terzi di polizza.
Nel corso del 2022, ancora una volta le cause civili passive pendenti verso la capogruppo Poste Vita hanno riguardato principalmente problematiche direttamente o indirettamente legate ai contratti assicurativi.
In particolare, tra le principali problematiche rilevate in ambito contenzioso si segnalano quelle inerenti la prescrizione del diritto alla prestazione assicurativa con riguardo alle cosiddette “polizze dormienti”, quelle riconducibili a profili di inadempimento contrattuale, quelle legate alla liquidazione (per esempio conflitti tra beneficiari in ambito successorio, individuazione dei soggetti legittimati alla prestazione assicurativa, calcolo quote di spettanza, carenza documentale e altro) e quelle riferite a contestazioni in materia di privacy per mancata comunicazione dei dati relativi a soggetti beneficiari terzi di polizza.
Il gruppo Poste Vita ha segnalato, inoltre, le procedure concorsuali (che interessano società / datori di lavoro di dipendenti che hanno prestato adesione al piano individuale pensionistico Postaprevidenza Valore e per cui si chiede il riconoscimento dei crediti per eventuali omissioni contributive a titolo di Tfr) e le procedure esecutive.
Con riferimento alle posizioni di natura penale, le fattispecie di illecito più rilevanti hanno riguardato ancora circostanze verificatesi nell’ambito del collocamento delle polizze assicurative o nella fase di liquidazione delle stesse mediante la falsificazione della documentazione assicurativa / accesso abusivo ai sistemi informatici posta in essere anche da terzi.
Per quanto concerne le vertenze avviate nei confronti della controllata Poste Assicura, queste hanno riguardato principalmente contestazioni inerenti la liquidazione delle prestazioni assicurative. L’oggetto del contendere nelle cause incardinate ha riguardato principalmente motivazioni di non operatività della garanzia assicurativa, pratiche di Rc (sia privata che professionale) dove non è evidenziata responsabilità in capo all’assicurato oltre che vertenze legate alla necessità di contrastare tentativi di speculazione ai danni della compagnia.
Con riferimento alle posizioni di natura penale, nel 2022 è stato registrato un incremento della fattispecie della sottoscrizione apocrifa di polizze del ramo danni a nome di ignari clienti che ne hanno poi disconosciuto l’autenticità.
La condotta illecita è stata attribuita sia a soggetti estranei all’organizzazione, sia al personale dipendente degli uffici postali; in quest’ultimo caso si è appreso che il comportamento assunto era, per lo più, teso al raggiungimento di obiettivi commerciali. In aumento anche le segnalazioni di sospetto illecito con riguardo a denunce di sinistri ritenuti non genuini.
Con riferimento alle cause non legate ai fino a qualche mese fa erano pendenti contenziosi relativi alla mancata restituzione dei premi versati e non goduti, oltre a un procedimento attivato da un fornitore nei confronti della controllata Poste Assicura. (fs)
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