Premi a -2,8%. Prosegue la crescita nei danni (+1,5%) e un approccio «sempre più disciplinato nel vita» (-4,5%). Migliora il combined ratio. Utile a -5,9%.
Il consiglio di amministrazione di Assicurazioni Generali, riunitosi sotto la presidenza di Gabriele Galateri di Genola, ha approvato le informazioni finanziarie intermedie al 30 settembre 2016.
I premi complessivi del Gruppo Generali hanno raggiunto i 52,1 miliardi di euro (-2,8% rispetto al terzo trimestre 2015), di cui 36,5 miliardi di euro hanno riguardato il vita (-4,5%) e 15,6 miliardi di euro i danni (+1,5%). Quest’ultimo segmento è stato trainato dall’auto (+3,3%). Per quanto riguarda il segno negativo nel vita, «riflette l’approccio sempre più disciplinato nell’offerta, confermato dall’ottima qualità della raccolta netta che supera i 10,1 miliardi (-7%) in seguito al proseguimento della politica di gestione attiva del portafoglio del Gruppo, finalizzata a incrementarne la profittabilità», si legge in una nota del gruppo.
La nuova produzione in termini di Ape (Annual premium equivalent) si è attestata a 3,6 miliardi di euro (-4,8%), mentre il valore della nuova produzione (New business value) è aumentato del 19,7%, attestandosi a 0,9 miliardi di euro. «Le azioni di ricalibrazione sia sulle garanzie sia sui prodotti, assieme ad un più favorevole business mix di prodotti, hanno comportato una più elevata redditività», con un margine della nuova produzione (New Business Margin) al 25,3% (20% al terzo trimestre 2015). Il risultato operativo si è attestato a oltre 3,6 miliardi di euro (-5,6%), con un terzo trimestre in ripresa (+7,3%) grazie alla crescita nelle performance tecnica vita e di Banca Generali.
In particolare, il risultato operativo vita ai 9 mesi è sostanzialmente stabile a 2,3 miliardi di euro (-0,4%), mentre quello danni, pari a 1,5 miliardi di euro, ha registrato una flessione del 3,6%. Positiva invece la performance tecnica con un combined ratio in ulteriore miglioramento a 92,4% (-0,2 punti percentuali; 92,7% al terzo trimestre 2015), comprensivo dell’impatto di 1,3 punti percentuali di sinistri catastrofali per complessivi 0,2 miliardi di euro, di cui 10 milioni di euro relativi al terremoto nel centro Italia.
L’utile netto di Gruppo ha superato 1,6 miliardi di euro (-5,9%), evidenziando una ripresa del 6,4% nel terzo trimestre rispetto allo stesso periodo del 2015. Il patrimonio netto di Gruppo si è attestato a 25,8 miliardi di euro, in aumento del 9,3% rispetto ai 23,6 miliardi di euro al 31 dicembre 2015.
L’Economic Solvency Ratio, che rappresenta la visione economica del capitale del Gruppo ed è calcolato applicando il modello interno all’intero perimetro del Gruppo, si è posizionato al 188%, mentre il Regulatory Solvency Ratio, che rappresenta la visione regolamentare del capitale del Gruppo e si basa sull’utilizzo del modello interno unicamente per le compagnie che hanno ottenuto la relativa approvazione da parte dell’Ivass, e sulla Standard Formula per le altre compagnie, è risultato pari a 159%. (fs)
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