L’utile netto ha risentito delle svalutazioni, della transazione Bsi e dell’impatto del fondo per l’emergenza Covid-19. Il risultato operativo stabile a 2,7 miliardi di euro. Premi complessivi lordi pari a 36,5 miliardi (+1,2%) grazie agli andamenti positivi nei segmenti vita (+1,3%) e danni (+0,9%).
La relazione finanziaria semestrale consolidata 2020 del gruppo Generali ha evidenziato un risultato operativo che si è attestato a 2,7 miliardi di euro 14 milioni (-0,4% rispetto allo stesso periodo del 2019) e una raccolta premi complessiva di 36,5 miliardi di euro (+1,2%). Quest’ultimo dato è influenzato dalla sottoscrizione in Italia, nel mese di giugno scorso, di un fondo pensione collettivo vita (Generali, in particolare, si è aggiudicata il mandato di gestione di due comparti di investimento di Cometa, il fondo nazionale pensione complementare per i lavoratori dell’industria metalmeccanica, della installazione di impianti e dei settori affini e per i lavoratori dipendenti del settore orafo e argentiero); escludendo i premi di questo fondo, pari a circa 1,5 miliardi di euro, i premi complessivi del gruppo Generali registrerebbero un decremento del 3%.
Il risultato netto del gruppo si è attestato a 774 milioni di euro rispetto a 1,8 miliardi di euro (-56,7%). L’utile netto normalizzato (che non comprende l’impatto delle plusvalenze e minusvalenze derivanti dalle dismissioni pari a -183 milioni di euro per l’accordo transattivo con Btg Pactual che ha posto fine all’arbitrato per la cessione di Bsi) è ammontato a 957 milioni di euro (1,3 miliardi di euro nel primo semestre 2019). Escludendo inoltre l’onere one-off del fondo straordinario internazionale per il Covid-19, l’utile netto normalizzato si è attestato a 1 miliardo di euro (-21,2%). Gli asset under management complessivi del gruppo Generali si sono attestati a 623,2 miliardi di euro (-1,1% rispetto al 31 dicembre 2019).
Il patrimonio netto di gruppo si è attestato a 26,1 miliardi di euro (-7,8%); la riduzione è ascrivibile alla diminuzione della riserva per utili attribuibili alle attività finanziarie disponibili per la vendita per 1,1 miliardi di euro, derivante principalmente dall’andamento dei titoli obbligazionari, nonché alla contabilizzazione del dividendo per complessivi 1,5 miliardi di euro, di cui la prima tranche è stata erogata nel mese di maggio scorso.
A fine giugno il Solvency Ratio si è attestato a 194%, in calo di 2 punti percentuali rispetto alla situazione di fine trimestre 2020. Rispetto alla posizione di fine 2019 (224%), la diminuzione di 30 punti percentuali è ascrivibile all’impatto negativo delle varianze di mercato (-26 punti percentuali) legate alla pandemia Covid-19 e dei cambi regolamentari (-4 punti percentuali) recepiti a inizio anno.
VITA – I premi lordi del segmento vita sono ammontati a 24,6 miliardi di euro (+1,3%), grazie allo sviluppo positivo dei prodotti unit-linked (+35,8%). I prodotti risparmio sono diminuiti (-11,1%) in tutti i paesi di operatività del gruppo a eccezione della Germania. In lieve calo i prodotti puro rischio e malattia (-0,7%), anche se l’Italia ha registrato un incremento del 14%. La raccolta netta nel vita si è attestata a 7 miliardi di euro (-4,9%) a seguito dell’andamento in Francia, per minori premi e maggiori riscatti, questi ultimi osservati anche in Germania.
La nuova produzione in termini di Pvnbp (valore attuale dei premi della nuova produzione) si è attestata a 22,5 miliardi di euro (+5,6%). A livello di linee di business si è registrato un incremento del comparto unit-linked (+46,1%). I prodotti di rischio sono risultati in crescita (+4,6%), grazie all’andamento della Germania (+15%) che ha compensato il calo registrato negli altri paesi. In flessione i prodotti di risparmio nelle principali aree di operatività del gruppo (-13,8%), soprattutto in Francia (-48,9%) per il ribilanciamento della produzione verso prodotti unit-linked più profittevoli, e in Italia (-11,9%) dove l’andamento è stato parzialmente compensato dal buon risultato della Germania (+33,3%).
La redditività sul Pvnbp si è attestata al 3,94% (4,40% nel primo semestre 2019), con un calo di 0,46 punti percentuali a perimetro omogeneo, dovuto principalmente alla sfavorevole situazione finanziaria. Di conseguenza, il valore della nuova produzione (Nbv) è stato pari a 887 milioni di euro (-5,5% a perimetro omogeneo). Il risultato operativo si è attestato a 1,3 miliardi di euro (1,6 miliardi al 30 giugno 2019), riflettendo il rallentamento del margine finanziario dovuto all’impatto negativo dei mercati, in particolare alla conseguente accelerazione degli accantonamenti relativi alle garanzie verso gli assicurati effettuati in Svizzera, anche a seguito degli effetti del Covid-19.
Le riserve tecniche vita sono ammontate a 372 miliardi di euro e l’aumento (+0,7% a perimetro omogeneo) ha risentito della flessione della componente unit-linked, che riflette l’andamento dei mercati finanziari.
DANNI – I premi nel segmento danni sono cresciuti a 11,8 miliardi di euro (+0,9% a termini omogenei), grazie allo sviluppo della linea non auto (+1,7%) osservato in tutti i principali paesi di operatività del gruppo. Sono aumentati, in particolare, i premi non auto in Italia (+6,2%) grazie allo sviluppo nel ramo infortuni e malattia, del positivo andamento nelle linee corporate e delle polizze legate al Covid-19 sul ramo assistenza del comparto aziende. In flessione Europ Assistance (-27,1%), la cui raccolta ha risentito degli impatti della pandemia, soprattutto nella linea viaggi. La linea auto è risultata in calo dello 0,5% (-7% in Italia, -1,2% in Germania).
Il risultato operativo si è attestato a 1,3 miliardi di euro (+16,2%), grazie allo sviluppo della profittabilità tecnica e al positivo contributo di 56 milioni di euro della nuova acquisizione di Seguradoras Unidas in Portogallo. Il combined ratio si è attestato a 89,5% (-2,3 punti percentuali), in miglioramento grazie alla contrazione della sinistralità corrente non catastrofale osservato nel comparto auto in tutti i principali paesi di operatività del Gruppo, anche a seguito degli effetti del lock down. Nel semestre i sinistri catastrofali sono stati pari a complessivi 118 milioni di euro corrispondenti a 1,1 punti percentuali sul combined ratio, derivanti principalmente dalla tempesta che nella seconda metà di gennaio ha colpito Spagna e Francia e da quella che a inizio febbraio ha interessato l’Europa centrale.
ASSET MANAGEMENT – Il risultato operativo del segmento asset management ha raggiunto i 219 milioni di euro (+17,9%), grazie all’aumento dei ricavi operativi (421 milioni di euro, +16,8%). Il risultato netto del segmento si è attestato a circa 164 milioni di euro (+23%). Il valore complessivo degli asset under management gestiti dal segmento al 30 giugno 2020 è stato pari a 527 miliardi di euro.
Gli asset under management di parti terze sono passate da 102 miliardi di euro a 97 miliardi di euro nel primo semestre 2020, a causa della raccolta negativa registrata nel periodo e della perdita di valore delle masse dovuta alla elevata volatilità dei mercati finanziari a seguito del Covid-19.
SEGMENTO HOLDING E ALTRE ATTIVITÀ – Il risultato operativo del segmento holding e altre attività si è attestato a 38 milioni di euro (contro i 21 milioni di euro di un anno fa), grazie allo sviluppo del risultato di Banca Generali per maggiori performance fee. I costi netti operativi di holding sono ammontati a -256 milioni di euro (-251 milioni di uero al 30 giugno 2019), per l’aumento dei costi delle entità operative legati alle progettualità strategiche di gruppo. (fs)
© RIPRODUZIONE RISERVATA