L’esercizio si è chiuso con una raccolta premi di 5.611 milioni di euro (-1,2%), mentre l’utile netto di gruppo è risultato pari a 61 milioni (-32,9%). I dati sono stati condizionati da svalutazioni di partecipazioni bancarie. Bene l’auto e il non auto.
Il consiglio di amministrazione di Cattolica Assicurazioni si è riunito questa mattina a Verona per l’approvazione del bilancio consolidato al 31 dicembre 2015. L’esercizio si è chiuso con una raccolta premi complessiva del lavoro diretto e indiretto danni e vita di 5.611 milioni di euro, pressoché in linea rispetto ai 5.677 milioni di euro di fine 2014 (-1,2%).
L’utile netto consolidato è risultato pari a 82 milioni di euro (-23,8% rispetto ai 107 milioni di euro dello stesso periodo del 2014). L’utile netto di gruppo, pari a 61 milioni di euro, ha segnato un calo del 32,9% rispetto ai 91 milioni di euro di dicembre 2014. «Pur a fronte di risultati industriali molto positivi», spiega una nota di Cattolica, «l’utile 2015 risulta penalizzato da oneri non ricorrenti per 114 milioni di euro, di cui circa 84 milioni contabilizzati nel quarto trimestre. Quasti oneri fanno riferimento principalmente a svalutazioni su investimenti in portafoglio attinenti alle partecipazioni in Banca Popolare di Vicenza, Veneto Banca e Cassa di Risparmio di San Miniato. Pesa inoltre negativamente per oltre 18 milioni l’impatto derivante dall’adeguamento della fiscalità anticipata e differita per effetto della diminuzione dell’aliquota dell’Ires dal 27,5% al 24%, a partire dall’1 gennaio 2017».
SETTORE DANNI – La raccolta premi del lavoro diretto è passata da 1.853 milioni di euro al 31 dicembre 2014 a 2.028 milioni a fine dicembre 2015 (+9,5%) e tiene conto della raccolta di Fata Assicurazioni, entrata nel Gruppo nel giugno 2014. Per la precisione, il contributo di Fata sulla raccolta premi del ramo danni al 31 dicembre 2015 è stato pari a 366 milioni di euro (di cui 201 milioni relativi all’auto e 165 milioni al non auto). La raccolta danni del Gruppo, senza includere Fata, è stata pari a 1.662 milioni (-2%), di cui 922 milioni (-1,8%) riferiti all’auto e 740 milioni (-2,2%) al non auto.
Nel comparto auto si è registrata una raccolta pari a 1.123 milioni (+8,7% rispetto al 31 dicembre 2014) e il numero di clienti è aumentato (nel 2015 sono state vendute oltre 160 mila nuove polizze auto, +5,4%). La raccolta premi dei rami non auto è stata pari a 905 milioni (+10,4%). Il combined ratio si è assestato a 91,5% (invariato rispetto al 31 dicembre 2014) ed è risultato in ulteriore miglioramento rispetto al 30 settembre 2015 (92,5%).
SETTORE VITA – Nel segmento vita la raccolta da lavoro diretto si è attestata a 3.567 milioni di euro (-5,4%). È proseguita anche l’anno scorso la scelta commerciale di focalizzare il business mix verso prodotti a minor assorbimento di capitale; ne è conseguita una forte crescita del ramo III (+90,5%) e una contrazione nei rami tradizionali I e V (-16,9%).
GESTIONE FINANZIARIA E SITUAZIONE PATRIMONIALE – Il risultato degli investimenti è stato pari a 538 milioni (rispetto ai 505 milioni al 31 dicembre 2014). Sul risultato impattano oltre alle svalutazioni di cui si faceva riferimento in precedenza, «anche le plusvalenze realizzate tra l’altro per 20 milioni circa a seguito della vendita delle quote di minoranza di partecipazioni non strategiche in Banca di Valle Camonica, Mapfre Re ed Europe Assistance».
Gli investimenti al 31 dicembre 2015 ammontano a 21.391 milioni (rispetto a 19.958 milioni al 31 dicembre 2014). Le riserve tecniche lorde dei rami danni sono state pari a 3.589 milioni (3.583 milioni al 31 dicembre 2014). Le riserve dei rami vita, che comprendono le passività finanziarie, sono state pari a 16.607 milioni (15.218 milioni al 31 dicembre 2014). Al 31 dicembre 2015 il patrimonio netto consolidato è pari a 2.159 milioni (2.188 milioni al 31 dicembre 2014, ante distribuzione di dividendi della Capogruppo e delle minoranze). Il margine di solvibilità del Gruppo è pari a 1,96 volte il minimo regolamentare (tenendo conto della proposta di dividendo, il margine di solvibilità è pari a 1,89 volte il minimo regolamentare).
LA CAPOGRUPPO – I premi lordi contabilizzati del lavoro diretto e indiretto della capogruppo hanno raggiunto 2.414 milioni di euro (2.622 milioni al 31 dicembre 2014; -7,9%), di cui 1.355 milioni del lavoro diretto dei rami danni (1.418 milioni al 31 dicembre 2014; -4,5%) e 1.010 milioni nel vita (1.128 milioni al 31 dicembre 2014; -10,5%). L’utile netto in base ai principi contabili nazionali è ammontato a 44 milioni.
REMUNERAZIONE DEGLI AZIONISTI – Il consiglio di amministrazione proporrà all’assemblea dei soci la distribuzione di un dividendo unitario pari a 0,35 euro per azione. Il dividendo proposto sarà pagabile a partire dal 25 maggio 2016, con data di stacco della cedola il giorno 23 dello stesso mese (cedola numero 26) e record date il 24 maggio 2016, in conformità al calendario di Borsa Italiana. (fs)
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