La rappresentanza agenziale presieduta da Donato Lucchetta ha voluto evidenziare ai vertici di Generali Italia alcune problematiche fra cui la gestione dei sinistri.
“Difficoltà assuntive legate a tariffe e autonomie, sistemi non ancora performanti, gestione dei sinistri (peraltro aggravata dalle contingenze dei nat/cat di luglio scorso) assolutamente ancora lontana da un livello minimo di accettazione, difficoltà operative appesantite dall’eccessiva mole di lavoro scaricata in brevissimo tempo sulla rete (che prima di vendere qualsiasi prodotto deve formarsi, per obbligo, e soprattutto per conoscerlo e poterlo collocare secondo le regole di adeguatezza che l’Idd impone all’intermediario, deve assimilarlo e testarlo)”. Sono i temi contenuti della mozione scaturita al termine del congresso del Gruppo aziendale agenti Cattolica, che si è tenuto qualche settimana fa a Milano. Argomenti definiti dallo stesso gruppo “spinosi”.
Una mozione, votata all’unanimità, “severa, non polemica, che con grande equilibrio gli agenti Cattolica hanno rappresentato alla compagnia, che prendendone atto, l’ha definita il nuovo piano di lavoro per la riuscita ottimale del processo di integrazione”, ha fatto sapere la rappresentanza agenziale.

Donato Lucchetta, presidente del Gruppo aziendale agenti Cattolica, nella sua relazione ha fra l’altro declinato “alcuni spunti che le reti agenziali, la sua in primis, hanno necessità di considerare per rimanere al passo con le esigenze del mercato che l’incontrovertibile adozione del processo digitale richiede. Il tema dati, a suo modo di vedere, dovrebbe essere affrontato senza approcci dogmatici ma, in maniera laica, definendone il perimetro di applicazione e il valore che gli stessi rappresentano per compagnie e agenti, posto che la tecnologia che le compagnie sono in grado di mettere a disposizione delle reti, unita a sistemi proprietari dell’intermediario, rappresenta l’abilitatore nella relazione tra agente e cliente assumendo il ruolo di fattore di amplificazione delle capacità umane e un mezzo per rafforzarne il valore come rete che rimane l’unica discriminante in tema di competitività”.
Quindi, ha affermato Lucchetta, “nell’interesse reciproco, la sinergia, che si può creare con le compagnie, abilita l’agente, tramite la tecnologia, a essere tempestivo, informato e in grado di svolgere la sua funzione di consulente con strumenti evoluti e rispettosi della compliance (fermi i presidi contrattuali riferiti al dato che deve essere valorizzato e rimanere sempre nella disponibilità dell’agente anche nel caso di cessazione del mandato).
Inoltre, ha affermato Lucchetta, «ritengo che la competenza e la professionalità dell’agente siano imprescindibili anche e soprattutto per gli interessi delle compagnie, e penso che con l’evolvere negli anni della nostra professione (e le norme europee sulla Idd già lo prevedono) le attuali provvigioni non possano più essere considerate sufficienti (contrariamente a ciò che ancora recitano i nostri mandati), a garantire lo svolgimento dei servizi post vendita e la gestione dei sinistri, ma servano esclusivamente a remunerare il collocamento del prodotto (l’attività del procacciare il cliente, della conclusione del contratto e il conseguente mantenimento). Certamente non potranno più essere considerate esaustive per remunerare correttamente la costosa competenza che solo un agente professionalmente evoluto che investe su sé stesso e sulla sua struttura, che si forma e si adegua alle normative, sa dare al cliente, a vantaggio suo e della qualità del portafoglio su cui la compagnia produce margini».
Fabio Sgroi
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