mercoledì 10 Settembre 2025

Il mondo dell’intermediazione assicurativa in primo piano

GRUPPI AZIENDALI AGENTI E LA NUOVA IDD. COSA FARE ADESSO?

Durante la tappa milanese di Anapa on tour si è parlato anche di questo ed è stata lanciata qualche idea. Per esempio quella di costituire specifiche commissioni di studio ma anche quella di pensare a un riconoscimento da parte della mandante, alla luce delle maggiori responsabilità degli agenti…

 

Anapa on tour - marzo 2017Idd sempre al centro delle attenzioni degli intermediari. La nuova direttiva europea sulla distribuzione, il cui testo dovrà essere recepito dagli Stati membri entro febbraio del 2018, continua a “turbare” i sonni di agenti e broker. Durante la tappa milanese di Anapa On Tour (foto a lato) di qualche settimana fa si è parlato anche del ruolo attuale e futuro dei gruppi aziendali agenti, a cui la nuova direttiva dovrebbe assegnare un compito importante (e di maggiori responsabilità) nell’ambito della predisposizione dei prodotti assicurativi, come ha avuto modo di spiegare Massimo Congiu, past president di Anapa Rete ImpresAgenzia nel corso del suo intervento.

«In questo momento dobbiamo essere “sentinelle” e stare molto attenti per cercare di non far passare sulla nostra testa problematiche che francamente coinvolgono noi agenti, e anche i broker, in maniera molto pesante», ha affermato Letterio Munafò (foto a destra), presidente del Gruppo agenti assicurativi Amissima e vice coordinatore Anapa dei gruppi agenti. Lillo Munafò«Per questo è importante partecipare a tutti i tavoli di confronto per portare la nostra voce e cercare eventualmente di limitare i danni. La mia sensazione è che questa Idd porti a una ulteriore burocratizzazione del mondo assicurativo e burocratizzare significa anche assegnare responsabilità maggiori a noi agenti che probabilmente non dovremmo avere». I Gruppi aziendali agenti? «Oggi partecipano a tutte le riunioni con le proprie mandanti attraverso le commissioni di studio, dove si creano i prodotti. Domani? È un rapporto che si intensificherà e ci responsabilizzerà ancora di più. Dovremmo capire cosa fare…».

Roberto BriccarelloSu questo punto ha detto la sua anche Roberto Briccarello (a sinistra), ex presidente del Gruppo agenti Reale Mutua e anche lui vice coordinatore Anapa dei gruppi agenti. «Le rappresentanze agenziali, in questo momento, possono fare tanto. Sicuramente una attività di formazione e informazione, vera, approfondita all’interno dei propri organismi, individuando quelle risorse, magari anche giovani, più capaci per coordinarsi con gli altri gruppi agenti. Si potrebbe per esempio costituire un gruppo di studio che affronti queste tematiche. Di tempo ce ne è poco, febbraio 2018 è dietro l’angolo…», ha sottolineato Briccarello. L’agente di Asti non ha nascosto quelle che potrebbero essere le insidie della Idd.

«Si parla di distributori e non di intermediari. Questo basta già per farci venire un po’ di prurito…dal momento che vuol dire allargare in maniera esponenziale la platea; l’intento del legislatore è quello di tutelare maggiormente il consumatore, ma personalmente non sono tanto convinto che allargando l’universo della distribuzione si possa andare verso la direzione voluta. Sul tema della fabbrica prodotto siamo tutti coinvolti, attraverso le commissioni tecniche; ma fino a che punto si amplia la responsabilità di una commissione?», si è chiesto Briccarello.

Olivia BernardiniPoche storie. Bisogna muoversi, senza tanti giri di parole. I gruppi aziendali agenti devono sin da subito attivarsi per tutelarsi…dalle mandanti. Questo il senso dell’intervento di Olivia Bernardini (a destra), membro del collegio di presidenza del Gruppo agenti di assicurazione Toro (Gaat). «Lasciamo alle parti deputate di chiarire i vari aspetti con il legislatore per fare in modo che la direttiva venga recepita e messa in atto nella maniera più “larga” possibile e cominciamo noi agenti, e quindi come gruppi agenti, a muoverci, dal momento che siamo liberi imprenditori professionisti. Il legislatore ci vuole parte attiva nel progetto, nello studio e nella produzione dei prodotti? Bene. Tuteliamoci, stabiliamo anche con la nostra o con le nostre mandanti fino a che punto siamo anche noi responsabili, difendiamo quello che è il nostro apporto nello studio di un progetto e nella strategia di una vendita», ha affermato Bernardini. «Studiamo già adesso quelle che potrebbero essere le forme per tutelarci, cerchiamo di capire quali sono i rischi, rivolgiamoci a consulenti legali che ci possano aiutare a creare strutture adeguate,  perché sono tanti gli aspetti che cadono a cascata su di noi a cominciare da tutte le informative precontrattuali».

Bernardini ha lanciato anche una provocazione: «Non diamo troppe armi alle nostre mandanti. Anzi, credo che ci debbano riconoscere un maggior risultato, forse dovremmo anche farci pagare, perché spesso diamo tanto nella costruzione dei prodotti e fino a un certo punto questo ci viene riconosciuto…».

Fabio Sgroi

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