Alla vigilia dell’avvio del nuovo piano strategico 2024 – 2026, l’amministratore delegato fa il punto sulle attività della compagnia, sui progetti per la rete e sulle ultime novità: l’entrata nei settori cauzione e Rc dei professionisti.

Ormai manca veramente poco. Il nuovo piano strategico 2024 – 2026 di Global Assistance, compagnia assicurativa specializzata nelle polizze danni, sarà avviato il prossimo mese di settembre e sarà finalizzato entro dicembre, in modo tale da essere operativo da gennaio del 2024. «In merito ai contenuti posso solo anticipare che il nuovo piano andrà in continuità con quello attuale, che è stato molto intenso in termini di progetti strategici e ha una visione di medio – lungo periodo. Cercheremo di consolidare il percorso fatto fino a oggi», afferma Vincenzo Latorraca, amministratore delegato di Global Assistance. Con lui Tuttointermediari.it ha fatto il punto sulle attività della compagnia, sui progetti per la rete di vendita e sulle ultime novità.
Domanda. Come sta andando il 2023 per Global Assistance?
Risposta. Il primo semestre dell’anno è in linea con le attese previste. A livello di raccolta premi, la compagnia sta crescendo più dello scorso anno e, in particolare nel canale agenti e broker, l’incremento è prossimo al 30%. Un risultato sicuramente importante, conseguenza del nostro piano strategico, focalizzato sulla crescita sostenibile nel corso degli anni. Non posso che essere soddisfatto del percorso che stiamo facendo.
D. Quali obiettivi vi siete prefissati a fine anno sempre in termini di raccolta premi?
R. L’obiettivo è chiudere attorno ai 23 – 24 milioni di euro (19,5 milioni di euro al 31 dicembre 2022, ndr) proseguendo nel trend di crescita. È per noi fondamentale che i premi raccolti dalla nostra rete di intermediari siano coerenti con le linee di business che la società vuole sviluppare e dunque funzionali agli obiettivi di redditività che ci siamo posti.
D. A che punto è il Piano strategico 2021 -2023?
R. Il piano, che volgerà al termine alla fine di quest’anno, ha raggiunto la quasi totalità degli obiettivi a perimetro. Tenuto conto del periodo eccezionale in cui è stato attuato e delle conseguenti sfide affrontate, data la lunga parentesi Covid, non possiamo che essere soddisfatti di quanto è stato fatto.
D. Entrando nel dettaglio, quali progetti avete realizzato?
R. Parto con lo sviluppo del business. Su questo fronte le voci erano tre: prodotti, commerciale e marketing. Per quanto riguarda i prodotti abbiamo ampliato il catalogo e ora ci presentiamo non più come una compagnia esclusivamente retail, ma anche rivolta alla piccola impresa e professionisti. Questo grazie sia all’introduzione del prodotto Global Sistema Impresa, sia all’avvio dell’esercizio della nostra attività nelle cauzioni. Quest’anno prevediamo anche di entrare, molto gradualmente, sul mercato della Rc professionale. Sul fronte commerciale abbiamo concentrato la nostra azione sugli agenti, tutti plurimandatari, e sui broker, per i quali abbiamo fatto molto in termini di sviluppo commerciale e verticale. Infine, in ambito marketing, la compagnia è impegnata a promuovere ulteriormente il proprio brand, soprattutto nel mondo del B2B.
D. Sul fronte digital transformation cosa avete fatto?
R. Questo era un altro dei nostri pillar. Il progetto di adozione di una nuova piattaforma multicanale è a metà dell’opera. Si tratta della piattaforma per la gestione dei preventivi, per l’emissione veloce delle polizze in agenzia con firma digitale e pagamento digitale e per la gestione del post vendita, che è integrata a sua volta con il sito web e con la App di compagnia. L’obiettivo è disporre di una soluzione multicanale che non solo possa servire i diversi canali di vendita, ma anche ottimizzare la user experience di agenti e broker, riducendo al minimo i tempi di emissione e gestione delle polizze.
D. La piattaforma è aperta anche alla clientela?
R. Sì. La nostra polizza B2C Viaggi Protetti si può sottoscrivere attraverso il sito internet e la App della compagnia. Sul fronte digital transformation abbiamo fatto anche altro.
D. Cosa in particolare?
R. Abbiamo realizzato il sistema di contabilità generale, rifatto tutta l’infrastruttura della compagnia passando al cloud, intrapreso un percorso in ambito cyber security. Gli interventi sono stati tanti.
D. Gli altri pilastri del piano strategico?
R. People e corporate. In questi tre anni, per quanto riguarda il pillar people, abbiamo quasi raddoppiato il personale della compagnia inserendo dall’esterno profili professionali di grande esperienza e con profonde competenze tecnico professionali. Al tempo stesso abbiamo curato con grande attenzione anche la crescita interna del personale, con una fascia di giovani talenti che sta iniziando un percorso professionale preciso. Ricordo, inoltre, che siamo stati fra i primi a introdurre lo smart working ordinario e a varare interventi di welfare aziendale.
D. Corporate?
R. Ci siamo adoperati non solo per monitorare il piano strategico nel suo complesso, ma anche per adottare gli Ifrs 17 e per confermare il panel dei nostri riassicuratori, che annovera al suo interno i primi tre attori mondiali. Poi c’è il tema della sostenibilità: abbiamo aggiornato il nostro codice etico, mappato tutte le azioni in essere che rispettassero i criteri Esg che oggi abbiamo in azienda. Entro il 2023 finalizzeremo la cosiddetta “matrice di materialità”, che è la linea guida che la compagnia si darà sul fronte Esg dopo un confronto con i propri stakeholder.
D. Global Assistance opera solo nel ramo danni. Come vede questo settore in futuro?
R. Gli ultimi numeri evidenziano una crescita, abbastanza sostenuta, del settore non auto. Del resto la contrazione tecnica del mercato della Rc auto ha obbligato il mercato a virare su altro. Sono anche convinto, però, che la fase post Covid e una serie di interventi effettuati sul mondo della protezione assicurativa abbiano portato il consumatore finale a una maggiore consapevolezza dello strumento assicurativo. Credo che questo mercato, nei prossimi anni, continuerà a crescere, a patto che non ci siano shock esterni.
D. Quanto pesa, in Global Assistance, il ramo Corpi veicoli terrestri (Cvt) nell’ambito della raccolta premi complessiva?
R. Siamo attorno al 20%. Tenga conto che le line of business sono bilanciate e nessuna supera a oggi questa percentuale sul totale dei premi. Se guardo all’evoluzione negli ultimi anni del nostro portafoglio, un ramo che sicuramente spicca è quello della tutela legale. Partendo da zero, nel giro di pochi anni è arrivato anch’esso a incidere per circa il 20% sulla nostra raccolta premi complessiva.

D. Da poco avete ottenuto l’autorizzazione a esercitare l’attività assicurativa nel ramo cauzioni. Come mai la scelta di entrare in questo business?
R. Con l’estensione del catalogo prodotti della compagnia si è reso necessario accompagnare le polizze di offerta (per esempio assistenza auto, prodotto casa) a quelle di domanda. Da qui la scelta di entrare nel mondo cauzioni anche perché è un mercato che ben si presta a compagnie di piccole e medie dimensioni. È infatti un ramo la cui fase assuntiva non può essere industrializzata, ma richiede un servizio di valutazione approfondita e puntuale che ben si sposa con il nostro modello distributivo e operativo, basato su un servizio su misura per i nostri intermediari. Aggiungo infine che, nel compiere questo passo, siamo stati stimolati pro attivamente anche dalla nostra rete di vendita.
D. Da quando sarete operativi sulle cauzioni?
R. Entro il prossimo mese di settembre partiamo.
D. Altre novità di prodotto?
R. Quest’anno riguardano, appunto, le cauzioni e la Rc dei professionisti, che contiamo entro l’anno di lanciare su un target di piccoli professionisti nell’ambito delle professioni regolamentate. Abbiamo in previsione, inoltre, un restyling dei prodotti attualmente a catalogo, in ottica di mantenerne l’appealing commerciale e la sostenibilità tecnica, a seguito di costruttivo confronto con la nostra rete di vendita, oggi costituita da circa 515 intermediari (di cui il 75% agenti e il 25% broker).
D. A ottobre 2021 erano 550…
R. Stiamo lavorando per fare in modo che sia una rete con un maggiore livello di produttività e di fidelizzazione. Tenga conto che negli ultimi due anni abbiamo attivato quasi 100 intermediari, effettuando un “fisiologico” turnover. L’obiettivo è stato quello di investire sempre di più su chi sposa il progetto Global Assistance.
D. Il reclutamento di intermediari è ancora aperto?
R. Assolutamente sì. Oggi abbiamo una forte presenza in Lombardia, Veneto e Piemonte. Abbiamo intenzione di crescere anche in zone territoriali dove siamo meno presenti, come il centro Nord Italia. L’idea è incrementare il numero di intermediari e il volume di produzione e raggiungere gli stessi livelli delle nostre regioni best performer.
D. Cosa avete chiesto alla rete, in questa seconda parte dell’anno?
R. Proseguire su quanto di buono fatto finora. È un percorso che deve essere win win, nel senso che deve portare beneficio sia agli intermediari sia alla compagnia. Un percorso che offre agli intermediari assicurativi l’opportunità di collaborare con una compagnia italiana seria e indipendente, con un catalogo prodotti di altissima qualità e un servizio di grande attenzione verso i clienti. Elementi che ritengo siano un fattore differenziante per un intermediario assicurativo.

D. Dall’altro lato, la rete cosa ha chiesto alla compagnia?
R. Le richieste degli agenti fanno più che altro riferimento al servizio offerto dalla compagnia. In altre parole siamo passati da un confronto di prodotto, che comunque continua a esserci, a un confronto di modello operativo verso la rete.
D. Esiste, in Global Assistance, un modello di segmentazione delle agenzie?
R. C’è sempre stato, nell’ottica di adottare una serie di interventi commerciali a supporto della rete, ma anche di modello operativo e di servizio. I nostri migliori agenti, per esempio, rientrano in uno specifico Club che dà accesso non solo a un incentive personalizzato a livello commerciale, ma anche a una serie di tavoli tecnici, commerciali e gestionali con la compagnia. Per quanto riguarda gli altri cluster, stiamo lavorando su un modello che preveda anche per loro criteri di coinvolgimento, seppur diversi rispetto a quelli riservati agli agenti più performanti. Global Assistance incentiva anche i broker assicurativi e quindi anche per loro ci sono percorsi ad hoc. Non vorrei parlare, però, solo di incentivazione, ma anche di modello di servizio. Da noi il broker, medio piccolo, nel momento in cui sceglie la compagnia con prodotti retail e Pmi ha un livello di servizio che è uguale a quello che ricevono gli agenti.
D. Quante agenzie, oggi, fanno parte del club?
R. Circa una cinquantina.
D. Global Assistance ha un’agenzia di direzione? Magari per lavorare con gli iscritti alla sezione E del Rui…
R. Al momento no, ma è un’opportunità su cui possiamo fare qualche riflessione.
D. A gennaio 2021 ha assunto la carica di AD di Global Assistance e la missione che le era stata affidata era realizzare il piano triennale che vedrà la conclusione a fine anno. Ad aprile scorso è stato confermato nella carica e sarà coinvolto in prima persona nel nuovo piano. Significa che il lavoro svolto è stato apprezzato?
R. Sull’apprezzamento o meno del mio operato lascio la valutazione agli shareholder aziendali ed ai numerosi stakeholder di Global Assistance. Il mio bilancio è la certezza che la strada che abbiamo intrapreso con riferimento al piano strategico 2021 – 2023 è quella giusta: ci sta dando risultati e sta facendo crescere la compagnia e il suo valore. Stiamo ampliando il nostro asset, in termini di prodotti, soluzioni digitali, macchina organizzativa e operativa. Quasi tutti gli obiettivi del piano strategico sono stati raggiunti. Ora pensiamo a chiudere bene l’anno e guardiamo con grande fiducia al futuro.
Fabio Sgroi
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