È quanto emerge dai risultati del primo osservatorio “Covid MedMal” di AmTrust Assicurazioni.
Analizzare l’impatto di denunce e richieste di risarcimento sul personale e sulle strutture sanitarie, a due anni dall’inizio della pandemia da Covid-19. Con questo obiettivo AmTrust Assicurazioni (compagnia specializzata nel settore della medical malpractice) ha condotto una indagine che ha rappresentato il primo osservatorio Covid MedMal. L’indagine ha preso in considerazione un campione di 430 strutture sanitarie, pubbliche e private, assicurate mediamente ogni anno dalla compagnia.
Dall’inizio della pandemia al gennaio 2022, arco di tempo in cui si sono susseguite le quattro ondate Covid, la compagnia assicurativa ha ricevuto 539 richieste di risarcimento danni, di cui l’80% presentato agli ospedali pubblici e il 20% alle strutture private. Dalla ricerca si evince però che, tra le prime due ondate e le seconde due, il carico assistenziale si è leggermente spostato sugli ospedali pubblici rispetto alla sanità privata, con circa il 95% delle richieste della terza ondata indirizzato solo a strutture pubbliche.
Nel complesso l’incidenza prevalente dei claims ha riguardato soggetti rientranti nella fascia tra i 51 anni e i 60 anni, in corrispondenza con il calo progressivo dell’età media ospedalizzata nel corso della pandemia.
Lo studio, inoltre, ha mostrato come il 48% dei sinistri Covid sia stato denunciato entro 3 mesi dalla data di accadimento e che questa percentuale abbia raggiunto il 74% entro i 6 mesi. Durante il periodo preso in esame i tempi necessari per far scattare la denuncia sono diventati più rapidi: infatti se la media nella prima ondata era di nove mesi dalla data dell’evento, questo lasso temporale si è dimezzato nella seconda e, proseguendo ancora il trend di riduzione, AmTrust ha ricevuto nella terza ondata richiesta di risarcimenti su polizze Rc sanitarie mediamente dopo un mese e mezzo dalla data dell’accadimento dannoso.
Da segnalare anche la prevalente incidenza della potenziale responsabilità sanitaria (MedMal), circa l’86%, nella richiesta dei danni, così come i coinvolgimenti di responsabilità del datore di lavoro riferita all’osservanza delle norme per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 nell’ambiente di lavoro, con l’11% dei casi. Il 2% degli scenari è rientrato nella sfera delle lesioni generali non medmal e l’1% nei danni materiali.
Inoltre, dall’indagine di AmTrust è emerso che: il campione di indagine è costituito per il 76% da sinistri ancora aperti e per il 24% da richieste danni che non hanno avuto seguito; il 91% delle denunce di Covid è caratterizzato da azioni civili, mentre per il restante 9% si tratta di procedimenti penali; nel 44% dei casi si tratta di presunti danni lievi, mentre nel 42% dei casi la gravità del danno è per decesso. Questi ultimi sono precisamente 224 sinistri denunciati dei quali il 95% riferiti a pazienti (medmal) mentre il restante 5% a operatori sanitari (Rco), con una concentrazione importante di 106 richieste avvenute solamente negli ospedali pubblici del sud Italia. Oltre il 61% delle pratiche viene chiuso entro i 3 mesi dalla data di denuncia, mentre entro 6 mesi la percentuale raggiunge il 92% (dato riferito alle sole denunce chiuse senza seguito). (fs)
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