Arrivato nel 2017 fra lo scetticismo della rete, è riuscito a ritagliarsi il suo spazio portando avanti i progetti del gruppo britannico in Italia ricoprendo un ruolo di vertice.

Era arrivato in Aviva Italia all’inizio del 2017 fra lo scetticismo della rete agenziale. Vittorio Giusti aveva assunto il ruolo di general insurance director con la responsabilità di tutto il business danni e vita, prendendo, di fatto, il posto di Andrea Amadei (dirottato a capo della funzione operations), a cui gli agenti erano legatissimi. Un cambio deciso dalla proprietà e mai compreso dalla rete.

Giusti, che ha esordito nel mondo dell’intermediazione assicurativa come agente in Zurich per poi ricoprire ruoli dirigenziali sempre presso il gruppo elvetico, ha saputo farsi spazio, in punta di piedi, in un contesto inizialmente difficile. Poi, pian pianino, è venuto fuori, portando avanti i progetti e i programmi di Aviva in Italia.

Oggi Aviva Italia non esiste più. O meglio, è stata acquisita in parte da Allianz, in parte da Cnp. Agenti a parte, i dipendenti e alcuni dirigenti hanno seguito la via dei “predatori”. Altri no.

Fra questi ultimi c’è proprio Giusti. «Cinque anni bellissimi, che per me sono stati di grande crescita personale e professionale, con l’ultimo dedicato a un lungo passaggio di consegne a Intesa Sanpaolo Vita, Allianz e Cnp, grandi compagnie guidate da leader capaci e illuminati, dove i team di Aviva in Italia potranno continuare una bellissima storia di successo».

Così Giusti ha annunciato oggi sui social la fine della sua avventura in giallo-blu-verde. «È arrivato il momento simbolico di riconsegnare il badge, con un grande “Grazie” a tutte le persone Aviva in Italia, UK e in tutto il resto del mondo Aviva». E adesso? Dove andrà? «In questi giorni in molti mi hanno chiesto che cosa farò nel prossimo futuro. E la risposta è semplice: continuerò ad aiutare persone e organizzazioni a realizzare il proprio potenziale», ha scritto.

Fabio Sgroi

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