Lo Studio Floreani sottolinea alcuni aspetti alla luce di un recente provvedimento disciplinare del Garante per la protezione dei dati personali.
La recente sanzione inflitta dal Garante per la protezione dei dati personali a un istituto bancario (la banca aveva cancellato i dati personali di un interessato soltanto quattro mesi, anziché entro un mese, dopo la presentazione della richiesta a causa di un disguido tecnico) costituisce una occasione importante per ripercorrere alcuni distinguo in merito alla gestione delle richieste di esercizio dei diritti Gdpr nel settore assicurativo e della distribuzione assicurativa.
Lo ha fatto, attraverso una nota, lo Studio Floreani (fondato da Rudi Floreani e specializzato in diritto industriale, diritto societario, RegTech, diritto dei controlli societari, data protection regulation e wealth protection). Per quanto riguarda gli obblighi dell’intermediario di primo livello, si legge nella nota, sulla base del “ruolo GDPR” ricoperto, si possono distinguere queste fattispecie: «titolare autonomo (l’intermediario ha l’onere di gestire autonomamente le istanze dell’interessato nei termini previsti dagli articoli 12 e seguenti del Gdpr), responsabile (in tale veste, il distributore è tenuto a collaborare con la compagnia, ottemperando alle istruzioni di cui all’atto di nomina ex articolo 28 del Gdpr, ai fini della corretta gestione delle istanze di esercizio dei diritti ad esso pervenute) e contitolare (l’accordo di contitolarità ex articolo 26 del Gdpr deve individuare quale titolare del trattamento sarà incaricato di rispondere alle richieste degli interessati)».
Lo Studio Floreani ha sottolineato come sia «necessario, pertanto, che gli intermediari assicurativi, tenuto conto delle specificità sopra menzionate, adottino adeguate misure tecniche e organizzative per favorire l´esercizio dei diritti e il riscontro tempestivo alle richieste presentate dagli interessati, facendo tesoro delle indicazioni fornite dall’Authority sul tema». (fs)
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