mercoledì 22 Ottobre 2025

Il mondo dell’intermediazione assicurativa in primo piano

GAMALIFE SI PRESENTA UFFICIALMENTE AL MERCATO ITALIANO E SCOMMETTE SUL VITA

Il ceo Matteo Castelvetri: «Siamo un gruppo di persone che ha capito cosa non va nell’assicurativo oggi, non soltanto in Italia, e ha deciso, grazie al supporto di un azionista che vuole investire in questo business, di metterci le mani, lavorare direttamente nell’intento di riunire chi la pensa come noi».

 

La rappresentanza generale per l’Italia di GamaLife, la piattaforma assicurativa paneuropea con sede in Portogallo e che fa capo all’operatore di private equity Apax, si è presentata ufficialmente al mercato italiano. Lo ha fatto la settimana scorsa, a Milano, in occasione di un evento dal titolo Ready for the future, a cui ha preso parte circa un centinaio di addetti ai lavori.

«Ci definiamo una start up con mezzo milione di clienti e 8 miliardi di masse gestite perché pensiamo e siamo organizzati come tale», ha esordito Matteo Castelvetri (nella foto), ceo della compagnia. «Siamo un gruppo di persone che ha capito cosa non va nell’assicurativo oggi, non soltanto in Italia, e ha deciso, grazie al supporto di un azionista che vuole investire in questo business, di metterci le mani, lavorare direttamente nell’intento di riunire chi la pensa come noi».

Castelvetri aveva spiegato bene le strategie di GamaLife nell’ambito di una intervista che aveva rilasciato a Tuttointermediari.it a metà dello scorso anno, sette mesi dopo il closing dell’operazione di acquisizione  di una parte del portafoglio vita italiano (gestito da Zurich Investements Life) costituito da polizze tradizionali e alcune unit linked, per un importo di 128 milioni di euro. Da allora la compagnia ha proseguito il suo percorso di sviluppo e oggi si dice pronta a operare a regime nel nostro mercato. Partendo dal contesto che caratterizza il settore vita, rivoluzionato, ha ricordato Castelvetri, «dall’andamento dei tassi di interesse e da Solvency 2». Le assicurazioni, ha affermato, «sono troppo lente a stare al passo con le dinamiche del mercato e la maniera con cui l’hanno fatto non solo ha evidenziato un certo ritardo ma, ripensando a quanto successo fra il 2015 e il 2022, sono stati offerti prodotti senza qualità assicurativa. Secondo noi questo è stato un errore dovuto all’incapacità nell’affrontare questo cambiamento».

In GamaLife, ha continuato il ceo, «l’approccio è semplificato in queste quattro parole: innovazione (nel senso che non ci sono dogmi, ogni volta che facciamo qualcosa ci chiediamo se è la cosa giusta), trasparenza (non nascondiamo gli errori, li accettiamo), qualità (c’è uno standard di mercato ma non è necessariamente quello su cui basarsi per cui la domanda che ci poniamo è se possiamo fare di più) e semplificazione (no all’inefficienza e ricerca della semplicità)».

MODELLO OPERATIVO – GamaLife ha deciso di non avere una rete distributiva propria, ma di puntare senza alcun dubbio sulle partnership. Il perché lo ha spiegato lo stesso ceo: «Il panorama distributivo italiano è abbastanza variegato: ci sono banche, agenti assicurativi e broker e riteniamo sia molto più semplice lavorare con chi è già sul mercato e ha una struttura che si mantiene. Aggiungere il nostro pezzo alla struttura è più facile per loro e più facile per noi». Da qui l’obiettivo di stringere accordi con questi distributori (anche reti di promotori).

La sede di GamaLife Italia in via Benigno Crespi a Milano

Stesso discorso, in chiave partnership, per l’asset management (accordi stretti con Goldman Sachs e Previnet) e l’IT. «Ci siamo resi conto che nel business dell’assicurazione alcune componenti sono di scala e se volessimo replicarli noi gli investimenti che dovremmo fare sarebbero quasi impossibili», ha osservato Castelvetri. In casa c’è, al contrario, la fabbrica prodotto. «Il capitale e i rischi li facciamo noi».

L’OFFERTA ATTUALE E GLI OBIETTIVI PER IL 2025 – L’offerta si basa principalmente su tre gestioni separate (erano quattro, due delle quali sono state fuse). Si tratta di Style, Vip e Previr («che negli anni ha registrato un rendimento attorno al 3,5% e oggi sta viaggiando attorno al 5%» ha precisato Castelvetri). I prodotti in commercio sono due: G Solution, un contratto assicurativo a vita intera con partecipazione agli utili a premio unico, integrabile con versamenti aggiuntivi, le cui prestazioni sono legate al rendimento della gestione separata Previr («È un prodotto che ha fatto registrare, a settembre scorso, un rendimento superiore al 4,5%») e Futuro Pensione, un piano individuale pensionistico, anche questo di ramo I, con premi periodici e che prevede l’investimento in gestione separata («Nel 2023 rendimento del 3,26% e attese per il 2024 al 3,40%»).

«Nel 2025», ha fatto sapere Castelvetri, «lanceremo tre prodotti, di cui due multiramo (Multinvest sarà proposta sia nel formato a premio unico con versamenti aggiuntivi, sia in quello a premio annuo) e la mista Progetto».

Ultime due note: riguardano la nuova produzione («La stiamo già facendo attraverso la nuova piattaforma di Previnet», ha sottolineato il ceo di GamaLife) e la solvibilità («La nostra è tra le più alte del mercato: 254%. Questo perché siamo molto conservativi nella gestione del capitale. Dobbiamo essere presenti quando i nostri clienti hanno un problema e per farlo dobbiamo avere abbastanza capitale»).

Fabio Sgroi

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