Gruppo agenti La Fondiaria e Milano assicurazioni gruppo agenti professionisti hanno organizzato una convention a Milano per porre le basi per un futuro insieme.
«Un cammino di convergenza che ottimizzi, valorizzandola, la rappresentanza dei quasi 1.300 associati operanti su un mercato in profonda trasformazione». Così, a metà novembre dello scorso anno, il Gruppo agenti La Fondiaria (Galf) e Milano Assicurazioni gruppo agenti professionisti (Magap) avevano definito l’iniziativa comune di intraprendere un percorso unidirezionale, che portasse alla nascita di una sola associazione. Alla fine di questa settimana sarà scritta un’altra pagina di “avvicinamento”. I due gruppi si conosceranno, si annuseranno, in vista di una casa comune.
L’occasione sarà una convention, organizzata congiuntamente e aperta agli iscritti, dal titolo L’intermediario di domani. Assicurati… di esserci. L’evento è in programma venerdì 27 e sabato 28 marzo presso l’Hotel Crowne Plaza Milan Linate, in via K. Adenauer 3 a San Donato Milanese (Milano). In questa occasione, i due presidenti dei gruppi agenti (Vittorio Giovetti, nella foto a sinistra, per il Galf e Francesco Saverio Bovio, sotto a destra, per il Magap) proporranno agli associati un percorso federativo comune, propedeutico a una successiva unificazione che porterebbe alla nascita di una nuova rappresentanza composta da circa 1.300 iscritti.
«Pensiamo a un gruppo che abbia ben presenti le proprie radici culturali e storiche, individuando le tradizioni e gli elementi comuni e risolvendo le criticità», ha affermato Giovetti. «La nuova associazione assolverà il duplice impegno della rappresentanza tipica degli aderenti rispetto alla mandante e quello di elaborare una visione prospettica che sappia promuovere le capacità imprenditoriali degli associati, ponendo al centro delle proprie strategie la redditività delle agenzie nel rispetto delle esigenze, peculiarità e predisposizioni individuali». Per Bovio, «questa iniziativa vuole fornire stimoli che possano aggiornare il modo di pensare degli intermediari; il mondo è cambiato e quindi deve cambiare anche l’approccio mentale dell’agente tradizionale che, se vuole restare sul mercato, deve cominciare ad avere una visione manageriale dell’impresa-agenzia. È un passaggio che va fatto tanto a livello individuale quanto a livello di rappresentanza».
Bovio e Giovetti sono convinti «che un intermediario maturo, oggi, sia “anche” un agente, ma soprattutto sia un imprenditore in grado di valutare le leve dei ricavi e dei costi dei processi, senza limitarsi a considerare la redditività sotto il profilo della provvigione frontale. È questa secondo noi la strada per arginare quella sorta di emorragia reddituale costante che tanti colleghi denunciano. Quante agenzie conoscono il proprio break even point?”. Dunque, alla convention, non si parlerà di compagnie, tengono a precisare i due presidenti, «ma di noi agenti e dei nuovi interessi della nostra categoria. È questa la base su cui fondare la nuova dialettica e le relazioni industriali con le mandanti».
Fabio Sgroi
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