All’ultimo congresso di Venezia del Gruppo agenti di assicurazione Toro (ora Agenti Generali Italia) il confronto fra i vertici della rappresentanza agenziale e di Generali Italia è stato franco e aperto.

Le tante disdette inviate dalla compagnia che rischiano «di far perdere agli agenti i clienti “storici”»; l’essere «fuori mercato» nel settore salute con riferimento alla linea “persone private”; «troppa rigidità e limitata autonomia» nell’assunzione dei rischi; «lunghe attese» per ottenere riscontri da parte della mandante alle richieste del gruppo agenti e, in alcuni casi, «assenza» di risposte; «difficoltà» a seguire le indicazioni della compagnia con riferimento alle riforme dei portafogli (specie per quelli che hanno un ottimo rapporto sinistri/premi). Ma anche, e soprattutto, la piena condivisione della base degli iscritti alle politiche e alle linee adottate dai vertici del gruppo agenti e in particolare dal suo presidente, che ha agito «sempre a tutela di ogni socio».
Sono i punti, molti critici, che il Gaat (Gruppo agenti di assicurazione Toro, ora Agenti Generali Italia) ha sottolineato direttamente alla compagnia in occasione dell’ultimo congresso che si è tenuto a Venezia qualche settimana fa. Roberto Salvi, presidente uscente, Gianni Mezzalira, Marco Piotto, Adriano Perrone, tutti membri del collegio di presidenza uscente, ma anche agenti senza incarichi, come Enrico Falloppa. Hanno preso la parola per manifestare il proprio pensiero (peraltro su aspetti emersi nel corso della relazione di Salvi) a Marco Oddone, chief marketing & distribution officer di Generali Italia, presente, appunto, a Venezia, in rappresentanza della compagnia.
Dopo aver illustrato a che punto è il nuovo piano strategico del Leone (soffermandosi sugli aspetti commerciali), esposto il trend della compagnia negli ultimi mesi ed entrato nel merito delle iniziative intraprese per migliorare la “cultura del servizio” all’interno dell’azienda, Oddone ha rappresentato il punto di vista della compagnia.
E dopo aver ringraziato il Gaat «per il contributo, in termini di risultati, dato finora e che darà in futuro», è entrato nel merito delle difficoltà attraversate dal Gaat, precisando che, «come compagnia, non abbiamo mai messo in discussione valori così profondi come quelli della rappresentanza agenziale; valori nei quali ci riconosciamo tutti. Non sempre quando si hanno le migliori intenzioni si riesce a stare sulle stesse corde e ci si riesce a capire fino in fondo, ma posso assicurare che c’é un estremo apprezzamento di tutti voi», ha detto rivolgendosi alla platea degli agenti. «Niente, ripeto, può essere messo in discussione quando c’è onestà intellettuale. C’è un profondo rispetto e se a volte le parole non aiutano, c’è sempre un modo per ricucire».
Oddone ha preso atto delle criticità evidenziate, sottolineando quanto la compagnia si stia sforzando su alcuni aspetti per agevolare l’attività degli intermediari, con riferimento per esempio ai tempi di risposta alla rete. Il manager ha sottolineato come alcune scelte aziendali siano legate alle dinamiche del mercato, come per esempio il raddoppio dei costi di riassicurazione, rimarcando anche «come oltre il 70% della rete stia lavorando bene con il meccanismo di scontistica media che abbiamo individuato». Bene anche gli affari di nuova produzione.
«Dialogare non vuol dire essere sempre d’accordo sulle cose», ha affermato Oddone. «Ci sono punti di vista che a volte sono diametralmente opposti, capita anche con altri gruppi agenti. Quello che vorrei fosse chiaro è che non c’è alcun accanimento terapeutico nei confronti del Gaat. I numeri che rappresenta questo gruppo agenti sono positivi e le agenzie del Gaat che operano oggi sono più forti e più performanti».
Fabio Sgroi
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