Il consiglio di amministrazione del gruppo bolognese ha condiviso «il razionale strategico e industriale» dell’operazione che ha portato Bper Banca a promuovere, nei giorni scorsi, una offerta pubblica di scambio sulla totalità delle azioni della Banca Popolare di Sondrio.
Il consiglio di amministrazione del gruppo Unipol ha condiviso «il razionale strategico e industriale» dell’operazione che ha portato Bper Banca a promuovere, nei giorni scorsi, una offerta pubblica di scambio sulla totalità delle azioni della Banca Popolare di Sondrio.
In considerazione dell’accelerazione del processo di consolidamento del settore bancario italiano attualmente in corso, quali azionisti «significativi e partner bancassicurativi di entrambi gli istituti», il Cda ha sottolineato «l’importanza, sia per Bper che per Bpso di intraprendere, auspicabilmente con spirito costruttivo da entrambe le parti, un processo aggregativo che consentirà di rafforzare le dimensioni e il posizionamento competitivo, nonché di favorire le evoluzioni delle stesse, con positivi riflessi anche sulle attività industriali in comune con il Gruppo Unipol, valorizzando al contempo i tradizionali legami con i territori di riferimento, segno distintivo della storia di entrambi gli istituti».
L’eventuale fusione tra Bper e la Popolare di Sondrio, hanno fatto sapere i vertici di Unipol, avrebbe un impatto a livello di solvency che «non è significativo». In ogni caso, gli impatti «dipendono dai risultati finali che registrerà l’Ops. Se ci fosse un’adesione al 100% dell’offerta rimarremmo con una quota del 20% in Bper; se invece il livello di adesione dovesse essere più basso, è chiaro che avremmo una quota più alta in Bper e in quel caso dovremmo andare a ridurre in modo più velocemente possibile la quota. In ogni caso, l’impatto a livello di solvency in entrambe queste due opzioni non sarà significativo e potrebbero bastare le dita di una sola mano per enumerare questi punti percentuali».
La fusione tra Bper e Popolare di Sondrio, hanno aggiunto i vertici di Unipol, «andrà a incentivare e a tenere molto alta l’attenzione non solo sulla bancassicurazione, ma anche sul nuovo business che la nuova entità sarà in grado di creare. La rete di distribuzione di Bper ha performato estremamente bene, nonostante questo nella bancassicurazione c’è ancora spazio per migliorare. Se guardiamo alla produttività per filiale nel settore vita c’è ancora un divario che dobbiamo colmare ed è esattamente su questo che stiamo lavorando in questo momento, con l’obiettivo di superare questo gap nell’arco dei prossimi tre anni». (fs)
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