lunedì 20 Ottobre 2025

Il mondo dell’intermediazione assicurativa in primo piano

FRANCHI: «LA REDDITIVITA’ DELLE AGENZIE E’ IL PRIMO OBIETTIVO DA PERSEGUIRE»

Il nuovo presidente di Agit (Agenti Groupama Italia) svela a tuttointermediari.it quali sono i piani e le prossime sfide della rappresentanza agenziale: sostenibilità delle agenzie prima di tutto, ma anche il riconoscimento del ruolo centrale dell’agente, un maggior coinvolgimento del territorio e dei giovani intermediari.
 

Franchi Mauro 2Per Mauro Franchi (foto a lato) è arrivato il momento di prendere in mano gli Agenti Groupama Italia (Agit). In prima persona, visto che, da quando è stata costituita l’associazione, ha ricoperto la carica di vicepresidente. È uno degli uomini fidati di Pietro Melis, ex presidente di Agit, il quale ha deciso di dire basta dopo tanti anni vissuti alla guida degli intermediari Nuova Tirrena prima e di Groupama dopo. Franchi, 54 anni, è agente a Roma ed è stato eletto presidente nel corso dell’ultimo congresso elettivo di Agit che si è tenuto alla fine di novembre scorso a Milano Marittima. L’associazione conta un migliaio di iscritti fra agenti e agenzie.

Domanda. Da vicepresidente a presidente di Agit. Che cosa cambia per lei? È solo una questione di maggiore responsabilità?

Risposta. Il Gruppo ha fatto una scelta di continuità politica e di persone per proseguire il lavoro svolto e per dare subito un input allo scopo di affrontare le problematiche emerse durante l’ultimo congresso. Certo, aver assunto la carica di presidente vuol dire avere una grande responsabilità nel guidare questo gruppo, questa squadra e questa forma di associazione che ha qualcosa di particolare: lo spirito di servizio enorme da parte di tutti, che si è sviluppato sotto una guida, quella di Pietro Melis, che ha significato un modo nuovo di fare associazione, secondo me di grande successo. Cercherò di operare nel segno della continuità, mantenendo fede a tutto quello che c’è già: i principi, il lavoro e i valori non cambiano. Cambierà la responsabilità, che sarà in prima persona, però la via è ben segnata e il percorso davanti a me è meno difficile.

D. L’ufficio di presidenza di Agit è rimasto pressoché invariato. È fuoriuscito solo Melis, ma per scelta personale, ed è entrato Raffaele Benassi. L’assemblea vi ha dato fiducia al 100%.

R. Questo è molto importante. I 400 agenti presenti a Milano Marittima hanno optato, per acclamazione, per la continuità, dando ampio mandato al nuovo Ufficio di presidenza di proseguire la linea politica adottata.

D. Che congresso è stato quello di Milano Marittima?

R. Sin da quando è stata costituita Agit, che è nata nel 2010 dalla fusione fra Gruppo agenti Nuova Tirrena e Gruppo agenti Groupama, gli iscritti hanno mostrato grandissima partecipazione e senso di appartenenza. Tutti hanno creduto in questo progetto. Quello di Milano Marittima è stato forse il congresso più tranquillo fin qui tenuto da Agit, anche perché l’assemblea ha accettato e condiviso la scelta di Piero (Melis, ndr), che ha ritenuto che questo fosse il momento giusto per farsi da parte e mandare avanti quella che rimane comunque la sua squadra. Il senso di aggregazione dimostrato dall’assemblea è stato incredibile.

L'ufficio di presidenza di AgitD. Segno che il gruppo agenti è unito…

R. Sì, con una grande voglia di allargare ancora di più la base di partecipazione. È quello che ci è stato chiesto per rendere la rappresentanza agenziale ancora più unita e affrontare meglio tutte le sfaccettature derivanti dalle problematiche attuali che riguardano la nostra professione. (Nella foto a sinistra, il nuovo Ufficio di Presidenza di Agit)

D. Quali richieste avete avanzato alla mandante?

R. Credo che la redditività delle agenzie rappresenti il primo obbiettivo da perseguire. A questo, e i due aspetti sono legati, si aggiunge quello che forse è l’obiettivo comune più grande da raggiungere insieme con la compagnia, vale a dire rilanciare il ruolo dell’agente di assicurazione, della cui professionalità oggi non si parla più. Il recupero della figura dell’intermediario, che rileva le esigenze assicurative attraverso l’analisi e la proposizione di una soluzione, è per noi l’obiettivo principale che dobbiamo cogliere. Noi non vogliamo ridurci a meri distributori di prodotti confezionati, dove l’intermediazione non serve quasi più. Oggi la figura dell’agente esiste ed è più che mai necessaria per poter pianificare un rischio. La massificazione ci preoccupa molto. Alla compagnia abbiamo chiesto di disegnare, insieme, il recupero della figura dell’agente, anche alla luce dell’innovazione tecnologica in atto.

D. Una sorta di integrazione fra il modo tradizionale di operare e gli strumenti digitali innovativi. Che cosa avete chiesto, in particolare, alla compagnia?

R. Abbiamo lanciato da un anno un progetto che sta dando buoni risultati. Si chiama Passepartout e ha l’obiettivo di accompagnarci verso quella innovazione di cui oggi tanto si parla. Mira in particolare a permetterci di dare sempre una risposta assicurativa veloce a tutte le richieste di soddisfazione e le esigenze rilevate. Una risposta che deve essere possibilmente positiva e concorrenziale. Noi vogliamo che tutto il processo sia funzionale, e la fruibilità e l’economicità deve essere congrua rispetto alla velocità del web. Un altro aspetto secondo noi fondamentale è il processo di alfabetizzazione informatica di tutte le nostre strutture e qui è richiesto un grande investimento.

D. Che situazione stanno attraversando le agenzie Groupama?

R. Quello attuale è un momento di forte compressione e la crisi di mercato ed economica riguarda gli agenti di tutte le compagnie. Anche quelli di Groupama. Agit cerca di intervenire prima che si possano presentare situazioni irrimediabili per le agenzie. Da questo punto di vista anche la compagnia è molto prossima, attenta e legata al gruppo agenti. Non bisogna avere timore di dire che si sta attraversando un periodo difficile, può capitare a tutti. La crisi è trasversale e colpisce al di là delle dimensioni che possono avere i punti vendita. In ogni caso in Agit il colloquio è aperto e, fino a questo momento, non abbiamo registrato casi eclatanti di agenzie in difficoltà. Il nostro obiettivo è quello di coinvolgere la compagnia nel dare a tutte le agenzie nel 2015 – 2016 la possibilità di investire per poter superare la crisi, recuperando la redditività.

D. Uno degli obiettivi di Agit è quello di coinvolgere maggiormente nella vita associativa il territorio e i giovani agenti. Come intendete realizzarlo?

R. È la prosecuzione di un piano cominciato da tempo. La novità, per quanto riguarda il territorio, è la nomina all’interno dell’Ufficio di presidenza di Agit di una nuova figura, quella del coordinatore del territorio, che avrà il compito di creare una organizzazione funzionale al progetto e agli obiettivi. Il territorio dovrà essere quel motore di trasmissione e di rilevamento delle esigenze di tipo assicurativo, creando una maggiore aggregazione e incrementando le opportunità di contatto. A tal proposito prevediamo di organizzare riunioni itineranti dell’Ufficio di presidenza. Per quanto concerne i giovani agenti, le iniziative non mancano: un master allievi agenti e Generazionando, l’evento di due-tre giorni dedicato ai futuri agenti, che si svolge ormai da diversi anni.

Mauro Franchi e Piero MelisD. Che cosa ha rappresentato, per lei, Pietro Melis? (Nella foto a destra, Franchi e Melis)

R. Nel percorso che abbiamo intrapreso, ancora prima di costituire Agit, ha dimostrato una onestà intellettuale, un impegno e valori non comuni. Una persona di grandissimo riferimento e per me ha rappresentato tanto. Personalmente credo che possa dare ancora molto all’associazione, anche con ruoli diversi.

D. In conclusione, quale messaggio si sente di dare, in questo momento, agli agenti iscritti ad Agit?

R. Lo stesso che ci siamo dati tutti insieme in un abbraccio finale dopo il nostro congresso di Milano Marittima: recuperiamo il ruolo dell’agente per cercare di essere domani agenti-intermediari sul web o su tutti i sistemi che verranno fuori, che non credo cambieranno la sostanza della nostra professionalità e del nostro ruolo. Certo dovranno essere ripensati. Il futuro non sarà facile, ma uniti e tutti insieme possiamo superare le difficoltà.

Fabio Sgroi

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