Nella riunione che si è tenuta ieri a Milano, l’organo che dibatte la politica del sindacato ha avallato le scelte dell’esecutivo di Claudio Demozzi.  

Il consiglio direttivo del Sindacato nazionale agenti, che si è riunito nella giornata di ieri a Milano, ha approvato la decisione dell’esecutivo nazionale «di non esprimere l’adesione al piano di equilibrio del Fondo pensione agenti proposto dal commissario straordinario così strutturato» e ha espresso «pieno sostegno a tutte le azioni che l’esecutivo nazionale metterà in campo a tutela dei diritti degli iscritti attivi e pensionati del Fondo pensione agenti».

Sulla spinosa questione del Fondo, dunque, l’esecutivo presieduto da Claudio Demozzi ha incassato la fiducia del consiglio direttivo, che per statuto ha il compito di dibattere la politica del sindacato e di verificare l’azione dell’esecutivo nazionale (l’organo è composto dai coordinatori regionali eletti dai comitati regionali, a loro volta formati dai presidenti e vicepresidenti provinciali).

Nel documento finale, approvato all’unanimità, il consiglio direttivo ha «preso atto  del parere dei legali in relazione alle criticità presenti nel piano di equilibrio predisposto dal commissario straordinario del Fondo» e  chiarito che la mancata adesione al piano «non costituisce di per sé causa di messa in liquidazione del Fondo», ha condannato «l’ingiustificabile atteggiamento di chiusura» dell’Ania e la «poca lungimiranza di altre rappresentanze minoritarie degli agenti». (fs)

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