mercoledì 10 Settembre 2025

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FONDO PENSIONE AGENTI: SALVI BOCCIA LA LINEA ADOTTATA DALLO SNA

Per il presidente del Gruppo agenti di assicurazione Toro la posizione strategica del Sindacato nazionale agenti è «pericolosissima e affatto costruttiva». E spiega le ragioni per cui ha abbandonato la riunione del comitato dei Gaa aderenti a Sna di martedì scorso.

 

SALVI RobertoRoberto Salvi (nella foto), presidente del Gruppo agenti di assicurazione Toro, si sa, non condivide tante cose della linea politica dello Sna anche se, a differenza di altri presidenti di gruppo, è rimasto fedele alle sue idee sindacali e crede nell’istituzione Sna. Anche sulla questione relativa al Fondo pensione agenti, Salvi è contrario all’atteggiamento assunto dal sindacato di via Lanzone.

«Le soluzioni proposte dallo Sna, essendo contrarie alla normativa vigente, non sono percorribili», ha affermato attraverso una nota diramata questa mattina. «La proposta di riequilibrio del Fondo elaborata dallo Sna fa riferimento alla valutazione degli impegni pensionistici (riserve tecniche) considerando anche la componente contributi futuri degli attuali aderenti al Fondo, mentre il Decreto Ministeriale 259/2012, come ha sottolineato il commissario straordinario Ermanno Martinetto, richiede che l’importo minimo delle riserve tecniche venga calcolato in relazione alle pensioni di cui è già iniziato il godimento e agli impegni derivanti dai diritti già maturati dagli aderenti alla data di valutazione, quindi senza poter considerare i contributi futuri e i relativi diritti pensionistici».

 Per Salvi, in sostanza, il piano del commissario straordinario per il salvataggio del Fondo è ormai l’unica soluzione realisticamente possibile. «Non condivido minimamente la pericolosissima e affatto costruttiva posizione strategica dello Sna ed è per questa ragione che ho abbandonato la riunione del comitato dei presidenti Sna che si è svolta lo scorso 22 settembre a Milano», ha detto. «Mi auguro che il presidente Demozzi e i presidenti di gruppo presenti, tra l’altro molto pochi, possano cambiare la loro posizione sull’argomento e portare il loro contributo a una soluzione che eviti il rischio di una liquidazione coatta amministrativa salvando il fondo e le pensioni degli agenti». (fs)

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