Claudio Demozzi, presidente del Sindacato nazionale agenti, si attendeva di più dall’Ania. «Prenderemo tutte le contromisure per salvare il Fondo», dice.
Un presidio di circa 150 persone in piazza Barberini (a lato) e presso la sede dell’Ania. Così è cominciata la giornata di oggi per i rappresentanti dello Sna, a Roma per l’attesissimo incontro con l’Ania che aveva l’obiettivo di ricercare una soluzione condivisa per il salvataggio del Fondo pensione agenti.
Alla fine, lo Sna è rimasto deluso dagli esiti della riunione. «Siamo arrivati a questo incontro con le migliori intenzioni e consapevoli che trovare la quadra per il riequilibrio dei conti del Fondo Pensione sarebbe stato difficile», afferma Claudio Demozzi, presidente dello Sna, dalle pagine di SnaChannel. «Non ci aspettavamo certo di vederci confermare da parte dell’Ania la medesima offerta a suo tempo formulata. E non ci aspettavamo neppure che altre sigle sindacali adottassero un comportamento così. Siamo ora chiamati dalla storia a prendere tutte le contromisure per salvare il Fondo e soprattutto per onorare la dignità di una intera grande categoria. Uomini e donne che per decenni hanno dato tanto e che ora rischiano di essere lasciati soli». (fs)
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