L’analisi tecnico attuariale commissionata dal Gruppo agenti di assicurazione Toro e condotta dallo studio Crenca & Associati ha accertato che l’entità del disavanzo risulta molto inferiore a quella ipotizzata. Di quanto? Al momento non ci sono cifre ufficiali, ma secondo indiscrezioni di tuttointermediari.it la riduzione, rispetto ai 700 milioni di euro iniziali, sarebbe di quasi la metà.
L’entità del disavanzo prospettico del Fondo pensione agenti risulta molto inferiore a quella ipotizzata. È la conclusione dell’analisi effettuata dallo studio Crenca & Associati, di cui è titolare Giampaolo Crenca (nella foto), presidente dell’Ordine nazionale degli attuari, che nelle settimane scorse aveva avviato uno studio tecnico, statistico e attuariale sul Fondo pensione agenti, commissionato da Roberto Salvi, presidente del Gruppo agenti di assicurazione Toro (Gaat).
Non ci sono cifre ufficiali, ma secondo alcune indiscrezioni raccolte da tuttointermediari.it, rispetto al disavanzo prospettico di circa 700 milioni di euro, lo studio condotto dallo studio Crenca & Associati è arrivato alla conclusione che la riduzione sarebbe quasi della metà. Il che sconfesserebbe le cifre circolate sin dall’inizio.
«Il problema certamente esiste ma, alla luce delle risultanze della perizia potrà essere affrontato in maniera completamente diversa rispetto alle soluzioni fin qui ipotizzate», ha detto Salvi.
Una volta ottenuti i risultati dell’analisi tecnico attuariale, lo stesso presidente del Gaat ha scritto a tutti i presidenti di gruppo aderenti a Sna, Anapa e Unapass invitandoli a un incontro il prossimo 16 febbraio a Roma. L’obiettivo è avviare un confronto considerando i risultati del nuovo studio; ovviamente sarà presente anche Giampaolo Crenca.
Fabio Sgroi
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