mercoledì 01 Ottobre 2025

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FONDO PENSIONE AGENTI: LA PALLA PASSA A COVIP?

La situazione non si sblocca nemmeno dopo l’ultimo termine indicato dal commissario straordinario. Le ultime corrispondenze fra Sna e Fonage.  

CovipAlla fine il Sindacato nazionale agenti è rimasto sui suoi passi. Nessuna adesione al piano di equilibrio per salvare il Fondo pensione agenti. Il sindacato di via Lanzone ha una sua personalissima opinione e lo ha ribadito in una lettera inviata giovedì scorso al commissario straordinario Ermanno Martinetto, firmata da Claudio Demozzi e Francesco Libutti, rispettivamente presidente nazionale e componente dell’esecutivo nazionale incaricato dello Sna.

La lettera che il commissario ha inviato allo Sna lo scorso 25 settembre, ha sottolineato il sindacato, «non fa che confermare quanto da noi sostenuto. Concordiamo con Lei quando definisce l’Amministrazione Straordinaria organo terzo, del resto, mai nessuno aveva sostenuto tesi contraria, tantomeno l’odierno scrivente. Analizzando poi il mandato Covip, alla Amministrazione Straordinaria, alla luce dei pareri tecnico legali acquisiti, risulta di tutta evidenza», si legge nella lettera di Demozzi e Libutti, «che il Suo non potrebbe che essere un auspicio affinché le parti sociali aderiscano (e non sottoscrivano) al piano di riequilibrio, ed in più in difetto indica possibili ulteriori provvedimenti dell’autorità di vigilanza per evitare il perdurare delle condizioni di squilibrio, e giammai minacce di liquidazione. Venendo poi in ultimo alla disamina dell’art. 7 bis D.Lgs. 252/2005 da Lei citato, anche qui corre l’obbligo precisare che il dettato normativo si riferisce esplicitamente ad una condizione di normale amministrazione non mai all’ipotesi di gestione straordinaria da parte dell’Organo di Vigilanza, il quale è chiamato ad intervenire in mancanza di accordo tra le Fonti Istitutive dopo la fase di mediazione, diversamente, non se ne renderebbe necessario l’intervento e a tal proposito, parrebbe ingeneroso da parte nostra insistere sul punto».

La risposta di Martinetto  non è tardata ad arrivare. In sostanza il commissario straordinario ha ritenuto opportuno precisare che l’adesione o non adesione delle parti sociali al piano di riequilibrio «è stata esplicitamente richiesta dalla Covip», annunciando anche che riferirà «senza indugio all’autorità di vigilanza per i conseguenti e obbligatori provvedimenti di legge».

Ma Martinetto ha anche aggiunto che «gli organi dell’amministrazione straordinaria ritengono il piano proposto idoneo a rimuovere il deficit patrimoniale ed equo in quanto ripartisce proporzionalmente i sacrifici su tutti i soggetti interessati (pensionati e attivi); l’eventuale mancata adesione dello Sna comporterebbe la perdita del contributo straordinario di 20 milioni di euro e del contributo aggiuntivo annuo di 100 euro per agente che le compagnie andranno a versare nelle casse del Fondo in caso di adesione al piano di tutte le Parti sociali, elemento che è stato tenuto in debita considerazione – per i suoi effetti sulla posizione dei singoli iscritti – nella predisposizione del piano di riequilibrio”; la responsabilità dello stato di disssesto del Fondo sono state acclarate e ricadono principalmente sui soggetti designati dalle Parti sociali a comporre gli organi amministrativo e di controllo, che non hanno assunto le iniziative necessarie, quanto meno, a contenere l’incremento del deficit».

Dunque, sarà a questo punto la Covip a decidere le sorti del Fondo, a meno di clamorose sorprese…

Fabio Sgroi

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