sabato 06 Settembre 2025

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FONDO PENSIONE AGENTI, ASSEMBLEA DEI DELEGATI, PRESENZE, COMPENSI E ALTRO: LA VERSIONE DELLO SNA

Il Sindacato nazionale agenti ha fatto pervenire a tuttointermediari.it una nota attraverso la quale spiega il suo punto di vista e cosa è successo mercoledì scorso durante l’assemblea dei delegati del Fondo pensione.

Sna-sedeL’assemblea dei delegati del Fondo pensione agenti, che si è svolta mercoledì scorso a Roma, ha lasciato strascichi e ancora oggi la polemica (soprattutto sui social network) non si placa. Soprattutto su come sono andati realmente i fatti. Ieri, tuttointermediari.it ha pubblicato il commento di Anapa Rete ImpresAgenzia (che aveva diramato un comunicato stampa) e allo stesso modo riporta la posizione del Sindacato nazionale agenti (nella foto, la sede), che ha fatto pervenire poco fa una nota alla redazione.

Lo Sna, innanzitutto, tiene a precisare che «all’assemblea  erano presenti tutti i delegati in rappresentanza delle imprese (per un totale di 24 voti), nonché 23 delegati degli agenti e pensionati (sui 24 eletti). Più precisamente, erano presenti tutti i 17 delegati eletti nella lista presentata da Sna, mentre risultava assente non giustificato un delegato in quota Anapa, eletto nella lista presentata a suo tempo dall’Unapass e formata da candidati di entrambe le associazioni oggi fuse nella sola Anapa. Questo delegato non ha neppure rilasciato a sua volta la delega ad un proprio collega, per consentire almeno di poter raggiungere la parità dei voti esprimibili dagli agenti con quelli dei delegati delle imprese. Secondo voci insistenti, parrebbe che questa persona si sia confusa sulla data della riunione», scrive il Sindacato nazionale agenti.

«La dabbenaggine di qualcuno e la disorganizzazione della compagine dei delegati in quota Anapa, dunque, sono  le uniche ragioni per le quali è stata approvata, per l’appunto con lo scarto di un solo vot, la proposta dell’Ania di aumentare i compensi dei sindaci e mantenere invariati quelli degli amministratori. Con la parità dei voti, invece, si sarebbe lasciata invariata la situazione, evitando almeno l’aggravio di costi che la gestione amministrativa del Fondo dovrà sopportare».

COMPENSI – Per lo Sna, «stupisce che Anapa, che di fatto ha, da sola, la responsabilità di quanto accaduto in assemblea, non abbia fatto un doveroso mea culpa per aver “bucato” l’appuntamento più importante al quale i suoi delegati in Fonage erano chiamati. Ha invece preferito menare a casaccio vigorosi fendenti, attraverso il comunicato stampa di ieri, proseguendo, oggi, con una newsletter zeppa di imprecisioni, se non addirittura di deliberate disinformazioni. Per esempio, laddove si dichiara che “la sproporzione dei numeri ha consentito a Sna di eleggere da soli presidente e consiglieri a compensi invariati”, si lascia intendere che la decisione di non ridurre i compensi sia stata presa grazie ai voti dei delegati Sna».

La realtà, secondo lo Sna, «è ben diversa: Sna ha proposto la riduzione dei compensi degli amministratori e dei sindaci nella misura del 30%. La proposta non è passata per due voti, a causa dell’assenza del delegato in quota Anapa oltre che per l’astensione di un altro delegato sedicente “indipendente”. Quanto alla proposta di taglio del 48%, della cui presentazione Anapa si fa vanto, è giusto ricordare che, subito dopo il voto espresso sulla proposta dei delegati Ania, lo stesso presentatore ha dichiarato di volerla ritirare, inspiegabilmente, impedendone così la votazione».

COVIP – Lo Sna, nella nota inviata a tuttointermediari.it, sottolinea anche che «non esiste alcun rischio che Covip possa intervenire nuovamente, come si legge nel comunicato stampa di Anapa. Ieri è pervenuta ai consiglieri di amministrazione la convocazione del CdA per il 3 novembre e l’ordine del giorno prevede, fra l’altro, il “passaggio di consegne dall’amministrazione straordinaria”. Ancora una volta Anapa lancia ingiustificati allarmi».

Per lo Sna «anche le dichiarazioni di Pasquale Laera sono sorprendenti, laddove afferma: “è stata completamente ignorata da parte dello Sna la nostra proposta di far eleggere un CdA rappresentativo di tutta la categoria, a prescindere dalle sigle sindacali”. A parte il fatto che l’unica altra lista per l’elezione del CdA è stata presentata da un sedicente “indipendente” e non da Anapa, anche su questo sono utili delle precisazioni, dato che si vuol far intendere che a Sna sia stata formulata la proposta di formare una lista unitaria, mentre ciò è totalmente falso».

Fondo pensione agentiLo Sna tiene poi a precisare che «la seconda lista posta in votazione, oltre a quella di Sna che ha eletto tutti i propri candidati, è quella presentata dal dlegato Nicola Picaro, che in apertura della riunione ha dichiarato di essere indipendente e titolato a rappresentare tutti gli agenti di assicurazione non iscritti a nessuna sigla sindacale. La lista in questione, che conteneva il nome dello stesso Picaro, quello di Roberto Fresia (iscritto Sna) e di un altro agente in pensione in quota Anapa, è frutto di una sua iniziativa personale e non di proposte o trattative di alcun genere che abbiano coinvolto i delegati Sna. In ogni caso non sarebbe certamente stata una lista equilibrata, giacchè sull’ndipendenza di Picaro, al di là della sua autoproclamazione, è lecito avere forti perplessità, considerata la sua pluriennale e intensa attività di dirigente di Unapass, della quale era vicepresidente fino alla fusione in Anapa, ma anche stante la sua onnipresenza nei momenti istituzionali più qualificanti per la vita della sua associazione (ad esempio, è firmatario del Ccnl Anapa-Unapass del novembre 2014), per non parlare della circostanza che nella lista Uniti per il Cambiamento, presentata da Unapass alle elezioni per il rinnovo dell’assemblea dei delegati Fonage e con la quale Picaro e gli altri sei delegati Anapa-Unapass sono stati eletti, egli era addirittura il capolista».

LE CONCLUSIONI DELLO SNA – «In conclusione», scrive lo Sna, «al di là di tutto ciò che viene millantato, mercoledì si è svolta un’assemblea che dovrebbe essere servita da lezione a quanti ritengono che per gestire una realtà complessa come quella del Fondo pensione siano sufficienti chiacchiere da salotto e roboanti proclami populistici. L’elezione del nuovo CdA del Fondo ha seguito le regole statutarie e della democrazia: nessuno si è appropriato di nulla; nessuno è stato emarginato. Qui non stiamo giocando a chi la racconta più grossa; siamo chiamati a impegnarci per la definitiva messa in sicurezza del Fondo pensione della nostra categoria. Servono nervi saldi, capacità di visione e di progetto, competenza, spirito di sacrificio e, soprattutto, il sostegno e la forza che viene dall’incoraggiamento dei colleghi e dalla fiducia che si sarà capaci di meritare.  I pregiudizi, a questo punto, dovrebbero essere messi da parte».

Fabio Sgroi

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