domenica 19 Ottobre 2025

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FOCUS SULLE RAPPRESENTANZE DI IMPRESE EUROPEE STABILITE IN ITALIA E OPERANTI NEI DANNI: I DATI DEL 2022

Il loro numero è in costante aumento: alla fine dell’anno scorso erano 93, quasi il doppio rispetto a 20 anni fa. E hanno raccolto premi per…

In Italia, alla fine del 2022, operavano in regime di stabilimento 93 rappresentanze di imprese europee. Di queste, 23 operavano nel settore vita, 56 nel danni, 8 imprese erano multiramo e, infine, 6 erano riassicuratori cosiddetti professionali. I dati sono stati resi noti dall’Ania.

Il numero delle rappresentanze è quasi raddoppiato nel corso degli ultimi 20 anni passando da 57 unità nel 2003 a 93 nel 2022; nello stesso tempo si sono più che dimezzate le imprese nazionali e rappresentanze extra-europee passate da 192 unità nel 2003 a 93 nel 2022.

Il peso percentuale (in termini di premi) delle rappresentanze di imprese europee stabilite in Italia nel settore danni è più che triplicato nel corso degli ultimi 20 anni: dal 3% nel 2003 è passato al 14% nel 2022 rispetto al totale complessivo di tutti i premi contabilizzati. Il business vita, invece, a fine 2022 aveva un’incidenza di circa il 4% sul totale dei premi contabilizzati (era inferiore all’1% nel 2003).

Tornando ai danni, nel settore auto (Rc auto e corpi veicoli terrestri), il peso delle rappresentanze è stato alla fine del 2022 pari all’8% (nel 2003 era l’1%), mentre molto più elevata e prossima al 20% è risultata l’incidenza negli altri rami danni (solo il 7% nel 2003).

L’incidenza dei premi delle rappresentanze sul totale premi contabilizzati è risultato, per alcuni rami, superiore al 40%, come nel caso delle merci trasportate (43,4%), Rc aeromobili (52,4%) e credito (oltre l’86%). È rimasta, invece, ridotta e inferiore al 10% nei rami corpi veicoli ferroviari dove è assente, nel malattia (4,4%), nella Rc auto (7,6%), nei corpi veicoli terrestri (8,8%) e nell’incendio (8,9%).

Le rappresentanze, nel corso del 2022, hanno contabilizzato premi per quasi 6 miliardi (+15,3% rispetto al 2021). La raccolta del settore auto è risultata in aumento del 14%. Sono cresciuti sia i premi della Rc auto (+14,2%), sia quelli del ramo Cvt (+13,4%). I premi del comparto non auto sono aumentati di quasi il 16%.

I premi dei rami Rc auto e cvt erano prevalentemente distribuiti attraverso gli agenti la cui quota è progressivamente cresciuta negli ultimi anni passando dal 58,2% nel 2018 al 74,1% nel 2022, valore molto simile a quello registrato nel 2013. La quota dei broker è progressivamente diminuita passando dal 12,2% del 2013 al 10,7% del 2018 per poi raggiungere quote prossime al 14% negli ultimi tre anni. Nel 2022, con una quota pari al 13,5%, i broker rappresentavano il secondo canale distributivo per questo comparto. Al contrario nel non auto i broker rappresentavano il canale prevalente con una quota mercato stabilmente intorno al 50%, anche se in lieve calo nel corso degli anni. Più bassa, ma in crescita, la quota relativa al canale agenziale che è passata dal 33,4% nel 2013 al 38,9% nel 2022. (fs)

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