domenica 19 Ottobre 2025

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FERRERO (ANTITRUST): «OSTACOLI AL PLURIMANDATO? PRONTI A RIAVVIARE ISTRUTTORIA QUALORA CE NE FOSSE BISOGNO»

Nel corso del recente convegno organizzato dallo Sna sulle liberalizzazioni nel settore assicurativo è stato ricordato l’intervento nel 2013 dell’autorità e l’accettazione degli impegni da parte di 7 compagnie.  E l’attenzione resta alta.   

 

«L’autorità ha il potere e la capacità di riaprire il caso qualora ci siano delle violazioni agli impegni che le imprese hanno proposto e che sono state accolte in cambio della non accettazione della violazione». Massimo Ferrero, responsabile della direzione B – Comunicazioni, finanza e assicurazioni, posta e immobiliare, nell’ambito della direzione generale tutela del consumatore dell’Antitrust, è chiaro e conferma l’attenzione dell’autorità, che rimane alta.

A maggio del 2014, l’Antitrust aveva accettato e reso vincolanti gli impegni presentati da 7 compagnie (UnipolSai, Generali, Allianz, Reale Mutua, Cattolica, Axa Assicurazioni e Groupama) per rimuovere gli ostacoli al plurimandato. La stessa Antitrust aveva chiuso l’istruttoria (avviata un anno prima) senza accertamento dell’infrazione.

Secondo l’Antitrust, gli impegni singolarmente presentati dalle 7 compagnie risolvevano «i problemi anticoncorrenziali contestati in sede di avvio dell’istruttoria: le misure», aveva sottolineato l’autorità, «consentono di superare le restrizioni verticali in grado di ostacolare la diffusione di reti di agenzie in plurimandato e possono favorire un effettivo confronto competitivo tra le compagnie assicurative nei mercati assicurativi danni, tra i quali in particolare il mercato Rc auto».

Un caso, questo, ricordato in occasione di un convegno organizzato dal Sindacato nazionale agenti a Milano (il tema era quello delle liberalizzazioni nel settore assicurativo) che ha visto la partecipazione, tra gli altri, di Ferrero (la foto ritrae proprio il suo intervento).

«Proprio su segnalazione dello Sna», ha ricordato il dirigente dell’Antitrust, «abbiamo dovuto condurre dei procedimenti istruttori per sbloccare la situazione di fatto, nonostante l’apertura teorica da parte della legge nel 2007. Tre anni fa sono state concluse varie procedure nei confronti degli operatori più importanti che avevano adottato dei comportamenti elusivi della norma di apertura; si trattava di comportamenti e anche violazioni palesi di contratti di mandato che non avevano eliminato la clausola di esclusiva o avevano previsto comunque delle clausole di fatto che impedivano e disincentivavano fortemente l’acquisizione di mandati ulteriori da parte di agenti monomandatari: una su tutte la necessità di informare preventivamente la compagnia mandante in caso di acquisizione di nuovi incarichi, oppure ancora clausole che nella operatività quotidiana e nella gestione dell’attività disincentivavano l’adozione di nuovi incarichi e di nuovi contratti di mandati perché per esempio  prevedevano, in caso di recesso da parte della compagnia originaria, la necessità di lasciare a disposizione o la voltura dell’utenza  telefonica o l’adozione di un conto dedicato alla compagnia, quindi l’impossibilità di utilizzare un conto unico per la gestione dei pagamenti, anche la struttura provvigionale che era finalizzata spesso al mantenimento del portafoglio quindi incentivi e sovra provvigioni  in caso di mantenimento del portafoglio. Le istruttorie hanno portato all’adozione di impegni che sono stati ritenuti risolutivi». Ma, come affermato dallo stesso Ferrero, l’attenzione dell’Antitrust resta alta.

Fabio Sgroi

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