venerdì 31 Ottobre 2025

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FARINA SUL RAMO VITA: «MOMENTO DIFFICILE, MA SONO OTTIMISTA»

Per la presidente dell’Ania fanno ben sperare «la forza intrinseca del settore, la sua capacità di adattamento e il livello dei tassi a medio e lungo termine che è sostanzialmente stabile da diversi mesi».

 

Maria Bianca Farina

«Oggi siamo in una fase difficile ed è necessario creare le condizioni per cui l’assicurazione vita possa continuare a fornire risposte efficaci ai bisogni di sicurezza, stabilità e investimento di lungo termine degli italiani». Maria Bianca Farina, presidente dell’Ania, nel corso della relazione letta all’ultima assemblea dell’Associazione nazionale fra le imprese assicuratrici ha voluto sottolineare il momento complicato che sta attraversando questo settore, ma si è detta anche «ottimista: sia per la forza intrinseca del settore e per la sua capacità di adattamento, sia perché il livello dei tassi a medio e lungo termine (ossia quello che è l’orizzonte temporale degli assicurati vita) è sostanzialmente stabile da diversi mesi».

Farina ha anche fatto il punto su questo ramo. Le polizze vita tradizionali si sono dimostrate nel 2022 «l’unica asset class in grado di proteggere integralmente e mantenere indenni i risparmiatori, che hanno invece sperimentato nell’anno una perdita dell’11,7% sull’azionario e del 17,2% sull’obbligazionario europeo», ha osservato. «Ma proprio le caratteristiche dei prodotti vita tradizionali spiegano perché, a partire dalla seconda metà del 2022, le estinzioni anticipate dei contratti siano via via aumentate. Con il rialzo dei tassi i risparmiatori si sono, infatti, messi alla ricerca di rendimenti più elevati».

Il saldo tra entrate (premi) e uscite (pagamenti per riscatti, scadenze, rendite e sinistri) è stato nel 2022 pari a 16 miliardi, dimezzato rispetto al 2021, ma ancora positivo. Nei primi quattro mesi del 2023 si è invece registrata una raccolta netta negativa per 7 miliardi, come risultato del calo dei premi e, soprattutto, di un volume delle uscite in forte aumento. «Il fenomeno», ha precisato Farina, «è stato particolarmente accentuato per le compagnie che distribuiscono i prodotti attraverso il canale bancario o mediante consulenti finanziari».

Fabio Sgroi

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