mercoledì 22 Ottobre 2025

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FARINA: «INTELLIGENZA ARTIFICIALE? ESSENZIALE PER CONSENTIRE AL SETTORE ASSICURATIVO DI COMPETERE EFFICACEMENTE»

La presidente dell’Ania, oggi, all’evento “Innovation by Ania”: «Disponiamo di algoritmi di IA e di tecnologie di raccolta, analisi e gestione dei dati che possono rendere gestibili rischi molto complessi e abilitano prestazioni e servizi neanche immaginabili qualche anno fa». E sulle preoccupazioni riguardo all’uso dell’IA per ridurre costi e sostituire personale dice….

Maria Bianca Farina

«Spesso, recentemente, sono state espresse preoccupazioni riguardo all’uso dell’intelligenza artificiale per ridurre costi e sostituire personale, permettendo alle macchine di prendere decisioni sempre più rilevanti. L’IA, e tutte le innovazioni digitali mirano a migliorare il lavoro delle migliaia di persone che quotidianamente assistono milioni di clienti, garantendo loro soluzioni assicurative efficaci e competitive per soddisfare le loro esigenze. Ciò significa liberare le persone dai compiti più ripetitivi, consentendo loro di concentrarsi sulle interazioni con i clienti e rafforzare la base analitica necessaria per valutare rischi sempre più complessi da coprire a costi – quando possibile – sempre più competitivi». È un passaggio contenuto nella relazione che Maria Bianca Farina, presidente dell’Ania, ha letto oggi all’Innovation by Ania. Per la verità non un semplice passaggio, visto che è stato riportato in grassetto e visto che la stessa presidente lo ha definito «un aspetto cruciale della strategia relativa all’intelligenza artificiale nel settore assicurativo».

Proprio a proposito dell’IA, la presidente dell’Ania ha sottolineato come ci si trovi di fronte «a una svolta dalle implicazioni positive attuali e potenziali profondissime» e per questo, per cogliere cioè il meglio di questa «nuova ondata di innovazione, serve, oltre che una buona dose di entusiasmo e di saggezza, anche una grande capacità di pensiero strategico di lungo periodo».

L’impatto che l’IA può avere su quasi tutti i processi produttivi si sta profilando, «in maniera sempre più visibile e misurabile, riducendo di molto i costi marginali, abbreviando i tempi di sviluppo di nuovi prodotti e servizi e rendendo fattibile un livello di personalizzazione dell’offerta fino a poco tempo fa impensabile. Perché l’IA non si limita ad applicazioni specifiche, ma per sua natura è in grado di abilitare l’innovazione in qualsiasi attività», ha affermato Farina.

L’IA e le soluzioni digitali sono un fattore «essenziale per consentire al nostro settore di competere efficacemente. Disponiamo di algoritmi di IA e di tecnologie di raccolta, analisi e gestione dei dati che possono rendere gestibili rischi molto complessi e abilitano prestazioni e servizi neanche immaginabili qualche anno fa. E’ possibile rendere molto più veloce una richiesta di offerta, un risarcimento, la quantificazione di un danno, che richiedevano sopralluoghi e confronti tra documenti cartacei. Inoltre si può completare con maggiore accuratezza l’analisi antifrode e a una frazione del tempo e del costo necessari rispetto ai processi tradizionali. L’uso di chatbot offre la possibilità di fornire servizi di assistenza ai clienti con sempre maggiore accuratezza ed efficacia, liberando tempo per le persone che possono assistere clienti in situazioni di maggiore necessità o complessità».

Per la presidente dell’Ania, «la capacità di gestire i dati con efficacia, ma, sia chiaro, anche con un forte senso etico, sarà determinante per il successo nel settore assicurativo del futuro. Utilizzando tecniche di big data e machine learning si possono analizzare enormi volumi di informazioni provenienti da diverse fonti per identificare correlazioni e tendenze che sfuggirebbero agli strumenti analitici tradizionali. Tutto questo, offre un significativo supporto alla lotta contro il cambiamento climatico, fino ad arrivare alla possibilità di coprire rischi oggi non assicurabili. Ma, appunto, serve una capacità di sistema, nel software come nello hardware».

In definitiva, ha rimarcato Farina, «emergono, da una parte, prospettive molto incoraggianti; dall’altra, alcuni snodi chiave da presidiare a livello settoriale per garantire che le compagnie assicurative possano portare i benefici di questa innovazione ai loro clienti:  la necessità di stabilire norme uniformi per eliminare le disparità regolatorie rispetto alle grandi piattaforme tecnologiche;  la definizione di standard e infrastrutture per accedere alle fonti di dati di interesse comune, come quelli della Pubblica Amministrazione;  l’investimento nella formazione per dotare il settore delle competenze necessarie nell’era dell’intelligenza artificiale e dei dati».

Fabio Sgroi

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