sabato 27 Settembre 2025

Il mondo dell’intermediazione assicurativa in primo piano

FARINA: «IL NUMERO ATTUALE DI NORMATIVE E’ ECCESSIVO. E CIO’ COMPROMETTE, IN ALCUNI CASI, LA COMPETITIVITA’ DELLE COMPAGNIE»

La presidente dell’Ania: «Il settore assicurativo è stato sottoposto, nel corso dell’ultimo quinquennio, a un aumento significativo e costante di testi legislativi aventi un impatto sulle sue attività (si è passati da 21 testi nel 2019 a 63 testi nel 2023), nei più diversi ambiti di applicazione. E le compagnie faticano ad adattare i loro modelli di business ai continui cambiamenti…».

Maria Bianca Farina

«Comprendiamo la necessità di completare il mercato unico e di implementare la transizione ecologica e digitale delle nostre economie, ma riteniamo che il numero attuale di normative sia eccessivo, poiché non consente alle imprese di adattare i loro modelli di business ai continui cambiamenti, compromettendo in alcuni casi la loro competitività». Il messaggio è stato lanciato da Maria Bianca Farina, presidente dell’Ania, in occasione di un evento che si è tenuto lunedì scorso a Roma, organizzato per presentare le proposte dell’associazione nazionale fra le imprese assicuratrici e del settore assicurativo in vista delle prossime elezioni europee.

«L’attuale panorama normativo», ha affermato Farina, «è diventato sempre più complesso, dettagliato e prescrittivo. Il settore assicurativo è stato sottoposto, nel corso dell’ultimo quinquennio, a un aumento significativo e costante di testi legislativi aventi un impatto sulle sue attività (si è passati da 21 testi nel 2019 a 63 testi nel 2023), nei più diversi ambiti di applicazione. Per questo motivo abbiamo formulato una serie di proposte per la prossima legislatura». La presidente dell’Ania, nel suo discorso, si è soffermata in particolare su due punti ritenuti “significativi”.

Il primo punto è legato ai cambiamenti strutturali che «modificano la natura e l’entità dei rischi da cui dobbiamo proteggere cittadini e imprese: cambiamenti climatici/danni catastrofici, digitalizzazione/cyber risk, aumento dell’età media/assistenza sanitaria, rischi geopolitici e rischi terroristici. L’innovazione tecnologica», ha osservato la presidente dell’Ania, «ci mette a disposizione nuovi strumenti per supportarci nella gestione di questi rischi e le assicurazioni stanno investendo in innovazione/AI, ma serve soprattutto un nuovo approccio, una nuova cooperazione tra pubblico e privato a livello UE che si affianchi alle iniziative nazionali per prepararci a gestire in modo equo le conseguenze di questi cambiamenti e garantire a cittadini e imprese la possibilità di proteggersi».

Il secondo punto è l’interesse sia «alla definizione di regole europee di governance economica che bilancino al meglio la stabilità con la necessità di una robusta e stabile crescita economica (questo è particolarmente importante per Paesi come il nostro, con più limitate risorse pubbliche disponibili)», sia «a garantire l’utilizzo ottimale dei fondi provenienti dal Recovery Fund per il successo del Piano nazionale di ripresa e resilienza».

Farina, inoltre, ha ricordato come ogni anno, gli assicuratori europei garantiscano prestazioni per risarcimento dei sinistri o eventi legati alla vita umana per oltre 1.000 miliardi di euro, raccolgano flussi di fondi significativi investendoli nei mercati finanziari e nell’economia reale a lungo termine, «contribuendo così alla stabilità dei mercati e alla crescita economica». Con «oltre 10.000 miliardi di euro di investimenti, di cui 900 in Italia, gli assicuratori rappresentano il principale investitore istituzionale nell’Unione europea, dando un impulso rilevante agli investimenti necessari per la transizione ecologica e digitale», ha evidenziato Farina.

Fabio Sgroi

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