Per la capogruppo ha pesato la diffusione della pandemia da Covid-19: la limitazione degli spostamenti dei cittadini e la chiusura parziale degli uffici postali ha rallentato la produzione.
Poste Vita, capogruppo del gruppo assicurativo Poste Vita, ha chiuso l’esercizio 2020 registrando premi lordi pari a 16,7 miliardi di euro (-6% rispetto a fine 2019), per effetto principalmente della diffusione della pandemia di Covid-19, «che limitando gli spostamenti dei cittadini e la chiusura parziale degli uffici postali specie nella prima parte dell’anno, né ha rallentato la produzione», ha spiegato la compagnia in una nota.
L’utile netto è stato pari a 762,9 milioni di euro (-19,9%). Nel 2020 si è registrata una diminuzione dei prodotti puro rischio (-20,6% rispetto al 2019) e un decremento di quelli unit-linked (-64,9%); calo anche per i prodotti malattia (-15,5%). Lieve aumento dei prodotti di risparmio (+1,3%).
Le uscite per liquidazioni sono ammontate complessivamente a 11 miliardi di euro, in flessione rispetto ai 13,8 miliardi di euro del 2019, per effetto principalmente della riduzione delle scadenze. Con riferimento ai riscatti, il dato (pari a 3,2 miliardi di euro) è risultato in calo di 0,3 miliardi di euro rispetto al dato del 2019, con una frequenza rispetto alle riserve iniziali pari a 2,5% in miglioramento rispetto all’analogo periodo del 2019 (pari al 2,8%).
In relazione a ciò, la raccolta netta alla fine del periodo è risultata positiva per 5,6 miliardi di euro (+44,7%). Le riserve tecniche assicurative si sono attestate a 135,6 miliardi di euro (+5,6%).
Il patrimonio netto a fine 2020 ha superato i 4,6 miliardi di euro (+19,5%); la posizione di solvibilità (Solvency Ratio) ha evidenziato una percentuale pari al 299,8% (rispetto a 312% di fine 2019). (fs)
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