Il Capgemini Research Institute ha pubblicato un report che ha evidenziato come…
Il settore globale delle assicurazioni del ramo danni (Property & Casualty) sarà rivoluzionato entro il 2050. Il motivo? L’invecchiamento della popolazione mondiale. È quanto evidenziato dal World Property and Casualty Insurance Report, pubblicato qualche settimana fa dal Capgemini Research Institute.
Il report (che si basa su un sondaggio condotto su 5.016 clienti in 13 paesi e sulle interviste a 274 dirigenti di compagnie assicurative in 15 mercati, Italia compresa) descrive come il cambiamento nel rapporto tra anziani e persone in età lavorativa influenzerà «profondamente» abitudini di consumo, mobilità e uso della tecnologia, con ripercussioni «significative» sulle assicurazioni private e commerciali. Questi trend guideranno il settore verso un approccio «più preventivo e modulare», basato sul monitoraggio in tempo reale dei rischi e modelli di underwriting «sempre più tecnologici».
L’invecchiamento della popolazione globale comporterà, nei prossimi decenni, una trasformazione «profonda» della forza lavoro, con sempre meno adulti attivi a sostegno degli anziani. Entro il 2050 si prevede che il tasso globale di dipendenza demografica salirà al 26%, rispetto al 16% del 2024: ciò significa che ci saranno 26 anziani ogni 100 lavoratori, rispetto ai 16 attuali. Se si esclude il continente africano, la cui popolazione è mediamente più giovane, il tasso arriverà al 31% (dal 18% attuale).
Questa transizione, ha evidenziato il report, avrà conseguenze «significative» sul comportamento dei consumatori e sulla struttura dell’economia. Con l’aumento dell’età media, le abitudini di spesa si sposteranno sempre più verso esperienze piuttosto che beni durevoli e ciò, considerato anche la crescente urbanizzazione e l’automazione tecnologica, avrà un «forte» impatto sul modo in cui le compagnie assicurative serviranno i propri clienti.
Per esempio, le polizze auto «si orienteranno verso coperture commerciali e di mobilità condivisa, dato che gli anziani guideranno meno e faranno maggiore uso dei servizi di trasporto condiviso. Anche le assicurazioni per la casa dovranno adattarsi, offrendo soluzioni preventive, adatte a famiglie multigenerazionali e spazi abitativi più piccoli. In ambito lavorativo, le linee commerciali dovranno considerare l’automazione spinta da cambiamenti demografici e nuovi profili di rischio».
Un elemento ritenuto «centrale» delle nuove strategie delle compagnie assicurative sarà l’utilizzo di dati predittivi e intelligenza in tempo reale nei processi di underwriting. Il report ha evidenziato che l’88% delle compagnie assicurative ne riconosce l’importanza cruciale per il futuro, ma solo il 17% dispone oggi delle capacità adeguate.
Per prepararsi e adattarsi a questi cambiamenti demografici, il report ha suggerito l’adozione di nuove strategie da parte delle compagnie del ramo danni: «adattarsi al cambiamento nei comportamenti dei clienti (rivedere la presenza geografica e creare modelli di servizio sensibili all’età); trasformare il modello operativo (modernizzare le architetture dati, sfruttare l’AI e l’automazione per creare sistemi resilienti e aumentare l’efficienza); governance del rischio (utilizzare strumenti predittivi nel processo di underwriting e nella gestione dinamica dei portafogli)».
Tutto questo, ha sottolineato il report, «richiede un’evoluzione continua: i dirigenti del settore devono agire nel medio termine, mentre i consigli di amministrazione dovranno affrontare sfide strategiche di lungo periodo». (fs)
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