mercoledì 10 Settembre 2025

Il mondo dell’intermediazione assicurativa in primo piano

EMANUELLI AGLI AGENTI: «VOLETE CRESCERE? PUNTATE SUL MONDO PROPERTY E INQUINAMENTO»

L’amministratore delegato di Belfor Italia, multinazionale specializzata nel settore del risanamento post sinistro a seguito di danni da incendio, allagamento e inquinamento, racconta a tuttointermediari.it come collabora con compagnie e società di brokeraggio. E da tre anni si è aperta anche agli agenti…

 

Filippo EmanuelliDa tre anni si è aperta agli agenti, dopo aver avviato in passato rapporti di collaborazione con compagnie e società di brokeraggio. Segno che il mercato evolve (come i rischi) e sempre più il valore distintivo emerge nel servizio che si offre alla propria clientela. In questo caso si parla di sinistri. Sinistri di un certo tipo. Sinistri legati a incendio, allagamenti, inquinamento, calamità naturali e altro ancora. Perché un intervento tempestivo (o preventivo) vale il futuro di un’attività imprenditoriale (o anche, come vedremo, dei privati). Quanto è importante la gestione nelle fasi pre e post? E perché per un intermediario assicurativo è importante valutare anche questo aspetto? Del resto le compagnie stanno spingendo sempre di più per sensibilizzare l’intermediario nella gestione “consapevole” anche della fase (forse la più delicata nel rapporto con il cliente) del sinistro.

tuttointermediari.it ha approfondito questi e altri temi con Filippo Emanuelli (nella foto in alto), amministratore delegato di Belfor Italia, azienda di pronto intervento (nei casi in generale di incendio, alluvione, inquinamento, esplosioni, calamità naturali) con più di 50 anni di storia che opera in tutto il mondo, con 300 sedi dislocate in 28 Paesi, oltre 7.400 dipendenti, che ha sede negli Stati Uniti e che nell’ultimo anno ha registrato un fatturato mondiale di circa 1,5 miliardi di dollari. «Belfor opera nel settore del disastro improvviso, naturale, e dà supporto ad aziende e privati per uscire dalle emergenze e riavviare il prima possibile l’attività riproduttiva nel caso di una azienda o il riutilizzo di un bene nel caso per esempio di una abitazione privata», esordisce Emanuelli. «Non abbiamo limiti di intervento, basta che ci sia una emergenza sia nei Paesi nei quali sono presenti nostre filiali, sia laddove seguiamo i progetti internazionali di alcuni clienti, anche compagnie assicurative, che hanno per esempio aziende di costruzioni, centrali elettriche, in luoghi più lontani dalle aree industrializzate».

Domanda. Belfor come è organizzata in Italia?

Risposta. La sede della direzione tecnica e generale si trova qui a Cardano al Campo (provincia di Varese, ndr). Abbiamo anche due filiali a Selvazzano Dentro (Padova) e Osimo (Ancona) e una che sarà inaugurata il prossimo mese di aprile a Fiumicino (Roma). Il 90% dei nostri interventi si concentra dal Molise fino a Bolzano, ma lavoriamo anche con servizi di assistenza in tutte le regioni del Mezzogiorno, isole comprese.

D. Chi sono i vostri clienti?

R. Multinazionali, aziende di grande e media dimensione, Pmi fino alle piccole attività imprenditoriali e artigianali. E anche i privati: abitazioni, condomini, villette. Per intenderci ci sono anche le chiese. Nel caso delle aziende, per esempio, abbiamo in essere contratti modulari di assistenza preventiva che permettono di utilizzare la nostra piattaforma PIA (Pronto intervento azienda), un programma di supporto prioritario che garantisce un intervento in caso di sinistro ovunque e in qualsiasi momento. Non solo. Quando l’abbiamo introdotta in Italia abbiamo cercato di inserire una serie di servizi modulari preventivi, dall’assistenza post sinistro in caso di chiamata, con la spiegazione preventiva e con la possibilità di disporre di un glossario e di un modulo che spiegasse gli scenari, a una formazione diretta del responsabile della sicurezza.

D. Come arrivate ai clienti?

R. Il contatto avviene sia direttamente, sia per il tramite del settore assicurativo, cioè le compagnie e gli intermediari agenti e broker.

Intervista Filippo EmanuelliD. Lavorate anche con i Comuni?

R. Certamente. I fondi stanziati dagli enti pubblici per le emergenze e la relativa gestione sono pochi e spesso la stessa gestione è affidata alla buona volontà dei locali o, nel caso di grandi calamità, alla Protezione civile. Belfor da tanti anni lavora anche con strumenti di diffusione della cultura tecnica, grazie ai master del Cineas per esempio, o ai corsi postuniversitari di risk management dell’Università di Verona. Cerchiamo di diffondere quella che è la consapevolezza del rischio da parte dei cittadini e soprattutto dei sindaci. Capire il territorio in cui vivi dal punto di vista dei rischi è importante. E non bisogna pensare solo al fiume, al terremoto, alla calamità naturale, ma anche all’azienda presente sul territorio che se magari si incendia può bloccare l’attività di un asilo di fianco… (Nella foto sopra, un momento dell’intervista presso la sede di Belfor Italia a Cardano al Campo, comune in provincia di Varese).

D. È un problema di cultura del rischio?

R. Non credo. Io incontro amministratori locali, aziende e intermediari che hanno una grandissima cultura generale. La questione è la diffusione di una informazione corretta, per aumentare la percezione e la consapevolezza. La divulgazione è una attività che noi di Belfor facciamo volontariamente, per una sorta di dovere civico. Da qui si spiegano gli incontri che facciamo con i clienti delle agenzie che hanno stipulato un contratto con noi per il tramite di una polizza assicurativa o con i clienti diretti. A questi diamo formazione su come gestire in sicurezza lo scenario di emergenza, formazione post terremoto, inquinamento. Inoltre, a monte di questi moduli formativi per le aziende, sviluppiamo anche delle attività di consulenza nel caso in cui ci vengano chiesti piani di emergenza per la continuità aziendale. È importante la competenza tecnica di ciò che avviene dopo: portarla a un minuto prima dell’incendio consente di migliorare la risposta e questo lo facciamo dalla grande multinazionale fino alla Pmi.

D. Approfondiamo il rapporto in essere fra Belfor e gli operatori del settore assicurativo. Con quante compagnie avete stretto accordi?

R. Attualmente abbiamo accordi con Generali, la prima compagnia con cui abbiamo iniziato a lavorare in Italia, Allianz, Groupama Assicurazioni, Hdi Gerling, Vittoria Assicurazioni, Itas Assicurazioni, Valpiave Assicuratrice e Europ Assistance. I nostri contratti verso i clienti garantiscono una erogazione di servizi preventivi. Per quanto riguarda l’ambito delle polizze assicurative questa formalizzazione dei livelli di servizio post sinistro viene inserita all’interno delle condizioni generali dell’assicurazione. Si tratta di una clausola in cui si dice che in caso di incendio riguardante i rami elementari l’assicurato ha la facoltà di chiamare Belfor Italia, ricevere un incaricato entro X ore presso il proprio stabilimento o abitazione per identificare le misure di salvataggio e successivamente si opera in funzione del sinistro. Solo in quel momento si può identificare cosa si può fare, quali sono i costi, vengono emessi dei preventivi, vengono validati dal responsabile dei sinistri della compagnia o periti liquidatori.

D. Prevedete di sottoscrivere partnership con altre compagnie da qui alla fine di quest’anno?

R. Abbiamo diversi prospect e siamo in contatto con varie realtà.

Intervento BelforD. Belfor viene coinvolta dalle compagnie nell’ambito della stesura delle condizioni delle polizze?

R. Da compagnia a compagnia si adottano modalità diverse. Per rispondere alla sua domanda diciamo che nel 50% dei casi le aziende assicuratrici ci chiedono una valutazione non tanto relativa alla capacità della polizza stessa, ma alla risposta che la polizza può dare in alcuni casi di emergenza. Per capire come in un determinato scenario il prodotto può rispondere. Con le compagnie c’è collaborazione. E negli ultimi anni è cresciuta sempre di più.

D. È possibile sapere orientativamente quanti sono i contratti assicurativi che contengono la clausola Belfor?

R. Circa 75.000 polizze contengono nostri contratti. Il numero però, è in continuo crescendo soprattutto negli ultimi due anni.

D. Belfor collabora direttamente anche con gli intermediari assicurativi. Come è articolato questo rapporto? Partiamo dai broker…

R. Attualmente abbiamo in essere accordi con circa una ventina di società di brokeraggio, compreso le grandi multinazionali Aon, Marsh e Willis Towers Watson. Si tratta di società che hanno un patrimonio di conoscenza tecnica di clientela molto consolidata, che seguono i propri clienti in modo costante e che cercano di proporre alla propria clientela un prodotto non standardizzato e innovativo.

D. Il broker può quindi inserire il contratto assicurativo di Belfor all’interno di una polizza di una compagnia che magari non ha un accordo con la vostra azienda?

R. Assolutamente sì. Può succedere, per esempio, che un broker abbia a che fare con una polizza contenente una parte relativa al servizio post sinistro e magari vuole aggiungere quello pre-sinistro non previsto dalla compagnia. Può farlo. Oppure più in generale aggiungere un nostro servizio a un prodotto di una compagnia che non ha formalizzato alcun accordo con noi, costruendo su misura il progetto per il proprio cliente. Può farlo. Belfor mette a disposizione dei broker supporti anche commerciali ed effettua con loro anche sopralluoghi presso le aziende. Organizza anche dei convegni e incontri specifici.

D. Per gli agenti vale lo stesso discorso?

R. Sì. Le agenzie di assicurazione hanno cominciato a interessarsi del nostro prodotto, Pronto intervento azienda, da circa tre anni. E lo hanno fatto in modo indipendente. Lo vedono come un supporto tecnico anche per avere maggiori informazioni su quello che è lo scenario del sinistro. Spesso sono agenzie che intendono rivolgersi a un target di clienti più ampio, penso per esempio alle aziende corporate, a cui vogliono dare un prodotto diverso.

Centro training BELFORD. Quante sono le agenzie che collaborano con Belfor?

R. Sono sei.

D. Dimensioni e tipologia?

R. Si tratta di agenzie medio-grandi, sia monomandatarie, sia plurimandatarie, con un portafoglio che va dai 5 milioni di euro fino a 20 milioni di euro. Hanno una nicchia di attività nei settori industriali molto ben consolidata. In questo senso il nostro prodotto rappresenta per loro un valore aggiunto. Le agenzie possono contrattualizzare direttamente un servizio con noi. (Nella foto sopra, il centro training di Belfor a Cardano)

D. Che profilo devono avere le agenzie per poter collaborare con voi?

R. Non parlerei di dimensioni. Per me è più importante il background dell’agente. Ci deve essere un attenzione al mondo property e quindi avere una competenza. E poi la volontà di dialogare con il proprio cliente in modo diverso. Spesso gli agenti riformano il portafoglio con polizze sottoassicurate: per esempio contengono le garanzie Responsabilità civile verso terzi, Responsabilità civile operai e furto e magari non c’è quella incendio…Gli agenti hanno un ruolo fondamentale. A loro dico di provare, per chi vuole crescere in questo settore assicurativo, a pensare che il mondo property e quello dell’inquinamento possono essere battuti in maniera importante. Si può crescere e credo che gli strumenti ci siano e noi siamo disponibili a offrirne. È necessario iniziare un percorso di cambiamento…

Fabio Sgroi

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