Dopo l’autorizzazione dell’Ivass alla fusione tra Nobis e Filo diretto, la nuova realtà assicurativa esce allo scoperto.  

Parte da una raccolta premi di 154 milioni di euro (dato 2016) e si propone di superare la quota di 280 milioni di euro entro il 2020. La nuova Nobis Filo diretto (è questo il nuovo marchio commerciale scelto) si presenta al mercato (sarà operativa entro la fine del 2017), dopo l’autorizzazione dell’Ivass di qualche giorno fa, che ha dato l’ok alla fusione tra Nobis Compagnia di Assicurazioni, realtà assicurativa nata a Torino nel 2008 grazie a un progetto nel settore automotive e che oggi opera nei principali rami danni, e Filo diretto Assicurazioni, società attiva dal 1993 che offre soluzioni assicurative e servizi di assistenza nelle aree turismo e viaggi, auto, casa e salute.

Il nuovo marchio commerciale, appunto Nobis Filo diretto, recupera ed evidenzia «le storie e i valori di entrambe le società che presentano straordinari elementi di complementarietà, sia sul piano della distribuzione geografica che su quello dell’offerta che, con l’unione, coprirà il mercato danni retail nella sua piena totalità», recita una nota. La nuova compagnia rappresenta una realtà assicurativa di medie dimensioni in termini di raccolta premi; e occupa adesso il 10° posto nell’assistenza e nelle perdite pecuniarie, l’11esima posizione nei Corpi veicoli terrestri e il 14esimo nel ramo malattia.

«Ci attende un periodo impegnativo, ma anche entusiasmante e certamente ricco di soddisfazioni. Grazie alla collaborazione degli intermediari e dei tanti nostri partner costruiremo insieme una società ancora più grande e più forte, in grado di competere nel migliore dei modi con le altre realtà del settore e di rispondere ancora più rapidamente alle sfide che il mercato ci proporrà nel corso del tempo». Queste le parole di Giorgio Introvigne (nella foto), amministratore delegato di Filo diretto Assicurazioni.

Fabio Sgroi

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