Nel 2015 le black box installate nei veicoli assicurati UnipolSai erano 2,8 milioni. Giovanna Gigliotti, direttore sinistri di UnipolSai, spiega quali sono i vantaggi.
Il Gruppo Unipol punta decisamente sulla telematica come leva strategica di personalizzazione e di relazione con il cliente. In particolare, nel comparto auto è previsto l’incremento dell’incidenza delle scatole nere installate sul portafoglio auto dall’attuale 30% a circa il 45% del 2018, con l’obiettivo di conseguire un beneficio cumulato di circa 50 milioni di euro sui costi di liquidazione dei sinistri nel triennio.
Oggi il gruppo è leader nella diffusione delle scatole nere all’interno degli autoveicoli. Una expertise che non è casuale, ma è frutto di un lavoro cominciato molti anni fa e che è stato illustrato da Giovanna Gigliotti (nella foto), direttore sinistri di UnipolSai, intervenuta recentemente a un convegno dal titolo Alla ricerca di un equo sistema di misura – Ddl Concorrenza, scatola nera, personalizzazione del danno, organizzato a Milano da Insurance Skills Jam, libera associazione che si propone di favorire il confronto di esperienze e opinioni in ambito assicurativo anche attraverso interscambi culturali, strutturati all’interno di seminari e convegni rivolti alle più ampie tematiche di interesse economico, sociale e assicurativo.
«Unipol ha iniziato circa 10 anni fa a lavorare su questa idea partendo da alcuni presupposti che nulla avevano né di statistico, né di scientifico», ha ricordato Gigliotti. «Il presupposto era proprio quello di attivare un processo di prevenzione grazie al fatto di avere a bordo del veicolo uno strumento in grado di monitorare il comportamento di guida, con l’obiettivo di ridurre la frequenza dei sinistri e anche disincentivare le frodi. Una scommessa che ci ha portato in questi anni a lavorare in partnership con Octo Telematics e a diffondere questa offerta assicurativa».
I presupposti, dunque, erano questi, anche se, ha precisato Gigliotti, «nel corso degli anni abbiamo avuto pochi elementi di valutazione per giustificare effettivamente il fatto che lo sconto che veniva proposto nella offerta assicurativa era realmente ripagato poi dall’efficacia di quanto messo in campo».
Tutto ciò fino a quando «non abbiamo sviluppato un modello che ha messo a fattor comune e semplificato l’enormità dei dati registrati dalla scatola nera. La trascodifica della lettura di queste informazioni ha permesso di arrivare a contenuti tecnici elevatissimi difficilmente raggiungibili in precedenza dalle linee liquidative. Così, la semplificazione della lettura di questi dati nel modello liquidativo ci consente oggi di dare ai nostri liquidatori la possibilità di leggere le informazioni con una ricostruzione visiva di quelli che sono tutti gli eventi che interessano il sinistro».
Gigliotti ha spiegato, in sostanza, cosa avviene nella pratica quotidiana. «Quando una delle targhe con a bordo la scatola nera denuncia il sinistro, il nostro sito che interfaccia le informazioni del provider Octo Telematics chiede i dati della black box, che vengono elaborati dal portale proprietario di compagnia. Quest’ultimo legge in modo molto semplificato quello che è successo. Quindi: dove era il mezzo, a che velocità andava, se c’è stata una frenata, quanti mezzi sono stati coinvolti. Tutte informazioni che vengono raccolte a 12 ore dall’evento».
I vantaggi, è chiaro, non sono pochi. «Nel 2015 circa 2,8 milioni di veicoli con la scatola nera hanno prodotto circa 160.000 sinistri, che corrispondono a circa il 28% dei sinistri complessivi del gruppo Unipol», ha affermato Gigliotti. «Nel 90% dei casi le informazioni che vengono riferite dai clienti corrisponde a quanto registrato dalla scatola, quindi non abbiamo neanche la necessità di fare ulteriori approfondimenti sulla dinamica e sulle ricerche della responsabilità. In questo modo l’iter del sinistro è più snello con la possibilità di aumentare la velocità di liquidazione di circa un punto e mezzo in più rispetto alla gestione ordinaria. Circa 1.700 sinistri sono andati senza seguito, cioè i dati della scatola avevano segnalato una incoerenza tra quanto dichiarato dalla controparte e quindi di fatto è stato abbastanza semplice dimostrare le ragioni del nostro assicurato». Per Gigliotti, infatti, gli elementi di oggettività di questo tipo di informazioni sono «incontrovertibili». (Nella foto sopra, un momento del convegno organizzato da Insurance Skills Jam)
Un altro elemento positivo sottolineato dal responsabile sinistri di UnipolSai è la disincentivazione del contenzioso: «La riduzione dell’intervento dei legali, nel nostro caso, è stata importante. Noi speriamo che queste informazioni si possano utilizzare in fase processuale e soprattutto nella fase negoziale del sinistro».
Fabio Sgroi
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