mercoledì 22 Ottobre 2025

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DISTRIBUZIONE DANNI: IL CANALE BANCARIO SI CONFERMA AL SECONDO POSTO NEL TERZO TRIMESTRE 2024

La quota degli agenti, secondo i dati dell’Ania, era a fine settembre scorso del 72,4%. Quella dei broker del 9,2%.

 

Dai dati divulgati dall’Ania e relativi ai premi del portafoglio diretto italiano dei rami danni al terzo trimestre 2024, è emerso che la principale forma di intermediazione in termini di market share (con riferimento alle imprese italiane ed extra Unione Europea) si è confermato essere il canale agenziale (72,4%), in lieve diminuzione rispetto a quanto rilevato alla fine di settembre 2023 (72,9%).

In particolare (vedi tabella in basso, cliccaci sopra per ingrandirla), i rami nei quali il canale agenziale è risultato più sviluppato sono stati Rc Veicoli marittimi (93,9%), Rc auto (86,1%), Altri danni ai beni (78,9%), Rc generale e cauzione (78,6%), corpi veicoli terrestri (75,4%), tutela legale (74,5%), assistenza (71,4%) e incendio (71,6%). Volumi di business molto ridotti per gli agenti sono stati riscontrati, al contrario, nei rami corpi veicoli aerei (9,6%), Rc aeromobili (20,7%) e corpi veicoli marittimi (20,1%), nei quali è risultata molto forte la presenza dei broker con quote di mercato rispettivamente pari a 90,2%, 76% e 79,4%.

Gli sportelli bancari si sono confermati il secondo canale distributivo del settore danni con una quota di mercato del 10%, in tendenziale crescita negli ultimi anni; il canale bancario è maggiormente coinvolto nella commercializzazione dei premi del ramo perdite pecuniarie (42,4%), credito (26,9%) e infortuni (21,6%), ma anche nei rami malattia (19,1%), tutela legale (14,9%), incendio (14,4%) e assistenza (13%).

A fine settembre scorso, i broker hanno rappresentato il terzo canale di distribuzione dei premi danni con una quota pari al 9,2%. Oltre a quelli già menzionati precedentemente nell’analisi del canale agenziale, i settori in cui l’intermediazione dei broker è risultata molto rilevante sono stati il ramo merci trasportate (54,4%), credito (36%) e cauzione (20%). L’Ania, come sempre, ha evidenziato come la quota di mercato dei broker sia sottostimata, in quanto non considera una parte di premi (stimata per il totale danni, nel 2023, in 24,5 punti percentuali) che questi intermediari raccolgono, ma che presentano alle agenzie e non direttamente alle imprese. Assumendo che questa incidenza sia applicabile anche a fine settembre 2024, la quota degli agenti per il totale settore danni scenderebbe a 47,9%, mentre quella dei broker salirebbe a 33,7%.

La vendita diretta nel suo complesso (comprensiva della vendita a distanza, telefonica e internet) a fine settembre 2024 ha registrato un’incidenza dell’8% (8,2% a fine settembre 2023). Facendo riferimento alle singole modalità di distribuzione della vendita diretta, è risultato che le agenzie in economia, gli intermediari a titolo accessorio che operano su incarico dell’impresa e i produttori diretti, hanno pesato per il 4,5% (4,8% un anno prima), mentre per il 2,9% il canale internet (2,8% nello stesso periodo del 2023); la quota relativa ai premi veicolati attraverso i preventivatori on line è risultata pari all’1,3%; in particolare nel settore auto questa quota è stata pari al 2,7%, mentre più bassa e pari allo 0,2% è stata quella relativa agli altri rami danni. In particolare, i rami in cui, anche se marginalmente, si è fatto ricorso da parte degli assicurati all’utilizzo di preventivatori on line sono stati l’assistenza (1,8%), la tutela legale (1,2%), gli infortuni (0,5%) e le perdite pecuniarie (0,1%).

RAPPRESENTANZE DI IMPRESE UE –  I principali canali di distribuzione sono stati gli agenti e i broker con una quota rispettivamente pari a 49,9% e a 39%. In particolare, nel settore auto è stato quello agenziale il canale distributivo più utilizzato, con una quota dell’82,7%, mentre negli altri rami danni è risultato essere quello dei broker (50,8%). Gli sportelli bancari erano il terzo canale di vendita con una quota del 4,8% (1,5% nel settore auto e 6,2% nei restanti rami). È risultata nel complesso pari a 4,9% la quota della vendita diretta.

Fabio Sgroi

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