domenica 07 Settembre 2025

Il mondo dell’intermediazione assicurativa in primo piano

DINAMISMO, SENSO DELL’INNOVAZIONE E CAPACITA’ DI ADATTARSI ALL’EVOLUZIONE DEL MERCATO. I BROKER, IN EUROPA, SI DIFENDONO COSI’

Al contrario di quanto avvenuto per gli agenti, il cui numero è in continua involuzione, i broker sono aumentati di oltre il 18% tra il 2008 e il 2014. Ecco il panorama descritto dalla terza edizione dell’osservatorio europeo degli intermediari assicurativi, a cura di Cgpa Europe.  

professionistiDopo aver visto il quadro relativo al numero degli intermediari assicurativi in Europa e in particolare degli agenti, tuttointermediari.it apre adesso una finestra sui broker. I dati sono quelli della terza edizione dell’osservatorio europeo degli intermediari assicurativi di Cgpa Europe (compagnia specializzata nella Rc professionale degli intermediari).

Al contrario di quanto avvenuto per gli agenti, i broker hanno continuato a godere di una crescita positiva durante gli ultimi anni. Negli otto mercati osservati (Germania, Belgio, Spagna, Francia, Italia, Lussemburgo, Polonia e Portogallo), il loro numero è aumentato di più del 18% tra il 2008 e il 2014, con più di 13.300 nuovi broker in sei anni. La resilienza dimostrata dai broker, secondo l’osservatorio,  è generalmente attribuita «al loro dinamismo, al loro senso dell’innovazione e alla loro grande capacità di adattarsi alle evoluzioni dei bisogni e dei mercati».

Tuttavia anche i broker hanno sofferto a causa della moltiplicazione dei canali di distribuzione che ha colpito il panorama dell’assicurazione europea nel corso degli ultimi decenni. Un impatto che si traduce in una «netta tendenza al rallentamento della crescita dei loro effettivi». Il ritmo, che si stimava a più del 5% nel 2009, non ha smesso di scendere fino ad arrivare all’1% nel 2014.

Come nel 2013, i paesi in cui il numero dei broker è maggiormente aumentato nel 2014 sono l’Italia e la Polonia (rispettivamente +5% e +4%). Anche il mercato francese ha dimostrato una buona tenuta (oltre il 3%), mentre la crescita degli effettivi è rimasta piuttosto contenuta in Spagna e in Germania (+1%). A eccezione del mercato portoghese in cui il numero dei broker è molto ridotto, solo in Belgio e in Lussemburgo gli effettivi dei broker hanno continuato a calare nel 2014, con rispettivamente -4% e -2%.

I broker restano tuttavia minoritari nella struttura degli intermediari assicurativi. Negli otto paesi studiati, solo circa un intermediario su 10 si avvale dello statuto di broker nel 2014. Una proporzione ancora più marginale si registra nei mercati dell’Europa meridionale (Italia, Spagna, Portogallo) e in Polonia, dove i broker rappresentano solo circa il 3% dell’effettivo totale. Con quasi il 42%, la Francia fa certamente eccezione a questa regola, ma la quota dei broker è «probabilmente influenzata dall’abbinamento dei due statuti di agente e di broker, che si è grandemente sviluppato negli ultimi anni».

La Germania, dove quasi un intermediario su cinque è un broker (19,5%), occupa una posizione intermedia, mentre il Belgio resta l’unico paese del panel in cui i broker sono maggioritari nella popolazione degli intermediari, con una quota di più del 52%.

Fabio Sgroi

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