Il presidente dello Sna: «Continua la nostra disobbedienza civile nei confronti di una modalità di utilizzo di uno strumento che risulta inapplicabile».
La questione legata al Preventivass ha avvicinato il Sindacato nazionale agenti e l’Associazione nazionale fra le imprese assicuratrici. I rapporti, come è noto, non sono idilliaci in particolare per il mancato rinnovo dell’Accordo nazionale impresa – agenti, ma proprio alla luce del malcontento comune riguardo lo strumento dell’Ivass ha abbattuto alcuni dissapori, al punto che Claudio Demozzi, presidente dello Sna, all’ultimo comitato centrale di qualche giorno fa ha affermato: «Le relazioni industriali con l’Ania? Su alcuni fronti ci siamo ritrovati dalla stessa parte e questo può significare che su alcuni specifici obiettivi si possono creare delle sinergie. È il caso, ad esempio, del Preventivass».
La battaglia su questo punto, da entrambi i fronti, sta andando avanti. Nel caso specifico degli agenti, il presidente dello Sna ha rimarcato il fatto «che perdura lo sciopero sotto forma di disobbedienza civile, nei confronti di una modalità di utilizzo (quella appunto che riguarda il Preventivass, ndr) che risulta inapplicabile».
Demozzi ha rimarcato che sta proseguendo «l’intensa attività istituzionale tesa a rettificare il dettato normativo, riconosciuto poco adeguato e per alcuni versi controproducente rispetto agli interessi dei soggetti beneficiari, i consumatori». A questo proposito, ha aggiunto, «le principali associazioni dei consumatori hanno formalizzato la loro solidarietà nei confronti degli agenti e del sindacato».
Fabio Sgroi
© RIPRODUZIONE RISERVATA











