Il presidente del Sindacato nazionale agenti: «Dobbiamo fare in modo che i gruppi aziendali agenti aprano una seria negoziazione sulle aliquote provvigionali di questi prodotti, che oggi risultano assai differenziate da impresa a impresa, con punte minime del 15% e massime del 30%».

«La raccolta premi relativa al segmento Cat nat? Potrebbe superare 5 miliardi di euro e interessare prevalentemente la distribuzione agenziale. E, trattandosi di una polizza obbligatoria, siamo davanti a una rivoluzione simile a quella che ha interessato il nostro Paese nel 1969, con l’introduzione in Italia dell’obbligatorietà Rc auto». Claudio Demozzi, presidente del Sindacato nazionale agenti, ha rimarcato come la nuova obbligatorietà assicurativa introdotta dal Governo rappresenti una opportunità per gli agenti, che detengono già una quota di mercato di oltre i 2/3 nei rami danni.
In Italia, ha sottolineato Demozzi intervenendo all’ultimo Comitato Centrale dello Sna di qualche settimana fa, «gli agenti, nel mercato assicurativo dei rami danni non auto, hanno mantenuto una posizione dominante, sebbene la loro quota di mercato abbia registrato una lieve flessione negli ultimi anni. Secondo varie analisi pubbliche, negli ultimi dieci anni la raccolta premi nei rami danni non auto è cresciuta da 18,2 miliardi di euro a 25,1 miliardi di euro. In questo contesto, gli agenti hanno aumentato i premi intermediati di circa 3 miliardi di euro».
Demozzi, però, ha invitato la categoria a fare attenzione «a non cadere nel trabocchetto della Rc auto, dal lato provvigioni, lasciandole determinare più o meno unilateralmente dalle mandanti. Dobbiamo fare in modo», ha affermato, «che i gruppi aziendali agenti aprano una seria negoziazione sulle aliquote provvigionali delle polizze cat nat, che oggi risultano assai differenziate da impresa a impresa, con punte minime del 15% e massime del 30%». (fs)
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