Per il presidente dello Sna le provvigioni per gli agenti «sono tra le più basse» tra i Paesi europei più simili al sistema italiano, e «con esse la remunerazione dei servizi resi, spesso gratuitamente, dalle agenzie», come per esempio «per la gestione dell’archivio, per l’apertura e la definizione dei sinistri e per l’emissione degli atti contrattuali».
«Dobbiamo riorganizzare le nostre agenzie, dobbiamo rinforzarle anche con supporti tecnologici gestiti in autonomia, elevarne la professionalità e la capacità di offrire prodotti adeguati alle effettive esigenze dei nostri clienti. Solo così potremo far crescere e fidelizzare la nostra clientela. E dobbiamo farlo noi». È il messaggio lanciato alla categoria agenziale da Claudio Demozzi (nella foto), presidente del Sindacato nazionale agenti. L’occasione è l’80esimo Comitato Centrale Sna che si è chiuso questa mattina e che era in programma a Catania.
Nella sua relazione, Demozzi ha sottolineato che «spetta all’agente valutare, da buon imprenditore, come gestire la propria agenzia, come intrattenere la propria clientela, quali prodotti sottoporre e quale livello di servizio garantire, assumendosene la responsabilità. E poiché per farlo necessitiamo di risorse adeguate, credo sia giunta l’ora di aprire un confronto con le imprese sui margini di contribuzione. Ridiscutiamo con le mandanti le tabelle provvigionali, tra le più basse tra i Paesi europei più simili al nostro, e con esse la remunerazione dei servizi resi, spesso gratuitamente, dalle agenzie, ad esempio per la gestione dell’archivio, per l’apertura e la definizione dei sinistri, per l’emissione degli atti contrattuali (cartacei e non)». Quello che lo stesso Demozzi ha definito «un grido di allarme» è rivolto in particolare ai gruppi aziendali agenti. «È evidente che su questo fronte, la parola non potrà che passare ai gruppi aziendali agenti», ha detto il presidente dello Sna. Per questa ragione al neo eletto presidente del comitato dei Gaa Sna, Dario Piana, e al suo vice Salvatore Palma, ha chiesto «di sensibilizzare tutti i gruppi affinché il tema possa essere presto affrontato collegialmente».
Demozzi ha anche sottolineato il difficile momento che stanno attraversando gli agenti, con i premi «in costante calo», e con «provvigioni conseguentemente diminuite per le agenzie, che continuano a essere vittime di inadeguate politiche commerciali di grandi e grandissime compagnie, sempre più autoreferenziali e sempre meno “market-oriented”».
Fabio Sgroi
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