sabato 01 Novembre 2025

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DEMOZZI, APPELLO ALLA CATEGORIA AGENZIALE: «NO AGLI ACCORDI FUORI-ANA CHE ALIMENTANO LA DISINTERMEDIAZIONE»

Il presidente dello Sna: «Si tratta di “forme di collaborazione atipica, prive dei diritti fondamentali sanciti dall’Accordo nazionale agenti, mancanti di trattamento pensionistico (Fonage), di Cassa di Previdenza e dello stesso riconoscimento della figura professionale di agente assicurativo».

Claudio Demozzi

Con una nota diffusa nella giornata di oggi, il Sindacato nazionale agenti ha richiamato l’attenzione in merito al fatto che «troppi agenti accettano forme di collaborazione con compagnie dirette, con comparatori tariffari e con gestioni direzionali, sottoscrivendo accordi che nulla hanno a che vedere con i mandati di agenzia conformi all’Accordo nazionale agenti (Ana)».

Per lo Sna «si tratta di “forme di collaborazione atipica, prive dei diritti fondamentali sanciti dall’Ana, mancanti di trattamento pensionistico (Fonage), di Cassa di Previdenza e dello stesso riconoscimento della figura professionale di agente assicurativo», ha sottolineato Claudio Demozzi, presidente dello Sna in una lettera indirizzata agli agenti iscritti al sindacato.

Demozzi, «tralasciando singoli casi di colleghi in estrema difficoltà oppure in situazione di oggettiva impellente necessità», ha ricordato che: «è in atto la trattativa per il rinnovo dell’Ana/Imprese 2003 (che sancisce i diritti fondamentali degli agenti, le principali tutele alle quali chi accetta di operare quale “procacciatore d’affari” rinuncia senza appello); faticosamente e grazie alla mobilitazione dell’intera categoria agenziale, il Fonage continua a rappresentare lo strumento previdenziale degli agenti per eccellenza (al quale il “procacciatore” rinuncia, rinunciando altresì al versamento obbligatorio del contributo a suo favore da parte della compagnia mandante); la Cassa di Previdenza Agenti (Cpa) è un diritto degli agenti sancito per legge e che la cassa viene alimentata anche dai versamenti obbligatori a carico della/e compagnia/e mandante/i (ai quali il “procacciatore” rinuncia)».

Il presidente dello Sna ha aggiunto: «È agente professionista, propriamente detto, l’agente che esercita in forza di uno o più mandati agenziali che richiamino espressamente (almeno) i tre istituti sopra elencati (Ana, Fonage, Cpa). Ogni volta che un agente rinuncia a definirsi tale e accetta di ridimensionare la propria figura professionale a quella di “procacciatore d’affari” (senza specifici diritti e tutele), diventiamo tutti più poveri, mettiamo in pericolo le nostre (poche) certezze, favoriamo una forma strisciante di disintermediazione agenziale».

Fabio Sgroi

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